Durante la Guerra Fredda il Rgt/Btg era schierato a difesa della frontiera Nord-Est del Paese (Friuli Venezia Giulia) a 6,5 Km dal confine con la ex-Jugoslavia.
Aliquote di volontari scelti del Battaglione, nel 1983, furono sottoposte ad un lungo periodo di addestramento speciale per essere inviate in Libano. A quindici giorni dalla partenza fu tutto annullato causa il peggioramento della situazione in quel teatro di operazioni.
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Il 59º Reggimento fanteria "Calabria"[1] è stata un'unità dell'Esercito Italiano dal 1861 al 1991. Era inquadrato nella Brigata "Calabria" e successivamente nella Brigata meccanizzata "Isonzo". Dal 1975 diviene 59º Battaglione Fanteria Meccanizzato "Calabria" stanziato nella caserma Zucchi-Lanfranco in Cividale del Friuli.
Indice
1Storia
1.1Le origini
1.2Periodo precedente la Grande Guerra
1.3La prima guerra mondiale
1.4Periodo fra le due guerre
1.5La seconda guerra mondiale
1.6La Guerra Fredda
1.7Campagne di guerra e fatti d'arme
2Le Sedi
3I Comandanti
4Onorificenze
5Struttura tipo di un Battaglione di Fanteria Meccanizzato (anni 80)
6Note
Storia
Le origini
Il 16 aprile 1861 si costituì a Brescia, per effetto del Regio Decreto del 24 gennaio 1861, il 59º Reggimento Fanteria con i tre Battaglioni ceduti dal 20° "Brescia", dal 21° e dal 22° "Cremona"; assieme al 60º Rgt. diede vita alla Brigata "Calabria". Il 2 giugno 1861, in occasione della Festa Nazionale, gli fu consegnata la Bandiera di Guerra.
Periodo precedente la Grande Guerra
Negli anni che seguirono la nascita del Regno d'Italia, il Reggimento viene impiegato nella lotta al brigantaggio (1860-1870) nelle regioni meridionali e in Sicilia.
Allo scioglimento delle brigate permanenti il 59° e il 6o° vennero a chiamarsi 59° e 6o° reggimento fanteria (Calabria). Il 2 gennaio 1881 essi furono nuovamente riuniti nella brigata Calabria (59° e 6o° reggimento fanteria).[2]
Nel 1884 interviene con 3 compagnie in occasione dell'epidemia di colera in Garfagnana; più precisamente con la 7ª a Barga, la 11ª a Gallicano e la 14ª a Sommacolonia.
Il nuovo Reggimento partecipò onorevolmente alla Terza Guerra di Indipendenza e si distinse nelle varie sedi ove fu dislocato per l'opera fraterna e sollecita a favore delle popolazioni civili, da quelle siciliane, colpite dal colera, a quelle del Polesine, sottoposte alle inondazioni del Po. Il 59° "Calabria" concorse poi con alcuni suoi reparti alla guerra Italo-Abissina (Eritrea 1895-96) ed alla guerra Italo-Turca (Libia 1911-12), mobilitando numerosi Ufficiali e Militari di Truppa ed anche intere Compagnie.
Reparti del Reggimento si coprono di gloria ad Adua (01/03/1896) ed a Tucruf (2-3/04/1896), meritando una Medaglia d'Argento, cinque di bronzo ed un encomio solenne.
Per la guerra 1915-1918 il 59º reggimento costituì il comando delle brigate Lazio e Pesaro ed i reggimenti 131° e 239° delle citate Brigate.
La prima guerra mondiale
La più bella pagina della storia centenaria del "Calabria" fu scritta il 18 aprile 1916, giorno della conquista del Col di Lana nel bellunese.
Nel corso della Grande Guerra si distinse nelle principali battaglie del fronte montano, conquistando, oltre al citato Col di Lana, le contrastate pendici del Colbricon e della Cima Stradon (luglio 1915 - ottobre 1917). In seguito al ripiegamento al Piave, conseguente alla ritirata di Caporetto, il Reggimento resiste eroicamente sul Monte Tomba e sul Monfenera ai furiosi attacchi che investono il Massiccio del Grappa.
In virtù della legge 11 marzo 1926, n. 396, il comando della brigata Calabria fu sciolto il 31 ottobre 1926. Il 59º fanteria fu assegnato alla XXX Brigata di Fanteria, della quale fanno parte anche i Reggimenti 45° e 46° "Reggio" e viene dislocato, dal 1927, a La Maddalena.
Nel 1933 viene trasferito a Tempio Pausania, nella caserma intitolata al Sottotenente tempiese Francesco Fadda - Medaglia d'Oro al Valor Militare. Nel 1934 il Reggimento passa alle dipendenze del Comando Divisione "Caprera" (30^).
Nel settembre 1935 il 59° costituì il III battaglione il quale poi fu disciolto nel feb braio 1936.
In occasione della guerra italo-etiopica (1935-36) fornisce Quadri e truppe ai reparti mobilitati per l'Africa Orientale e concorse alla ricostitu zione del 239º reggimento. Nel 1937 passa a far parte della XXXI Brigata di Fanteria. Nel 1939, in conseguenza della costituzione delle Divisioni binarie, il Reggimento è inquadrato nella 31ª Divisione fanteria "Calabria", della quale fanno parte anche i Reggimenti 60º Fanteria e 40º Artiglieria per Divisioni di Fanteria.
Dall'8 al 18 settembre 1943, concorse alla definitiva evacuazione delle truppe tedesche dall'isola, operando nella zona di Bassacutena, Valia, Stazzo, Litichedda e Santa Teresa di Gallura. Trasferito nel 1943 nella sede di Sassari, vi rimane fino al 1945, allorché viene trasferito nella sede di Cagliari. A seguito della trasformazione organica, dal 25 settembre 1944 divenne 59º Reggimento Fanteria Sicurezza Interna "Calabria" e inquadrato nella ricostituita Brigata omonima.
La Guerra Fredda
Nel 1947, con l'antica denominazione di 59º Reggimento Fanteria, entrò a far parte della Divisione "Mantova" e fu dislocato a Palmanova dove il 4 novembre 1947 riceve la nuova Bandiera di Guerra.
Mobilitato prontamente, aliquota del I Battaglione intervenne nelle operazioni di soccorso e recupero delle vittime del disastro del Vajont (9 ottobre 1963).
Fregio metallico da basco 59
Nel biennio 1970-1971 partecipa alla repressione dei moti di Reggio Calabria (rivolta scoppiata in seguito alla decisione di collocare il capoluogo di regione a Catanzaro nel quadro dell'istituzione degli enti regionali).
Nel quadro della ristrutturazione dell'Esercito del 1975, il 59º Reggimento Fanteria fu sciolto il 31 ottobre 1975 e il successivo 1 novembre, per trasformazione del II Battaglione, si forma il 59º Battaglione Fanteria Meccanizzato "Calabria" stanziato nella caserma Zucchi-Lanfranco di Cividale del Friuli e inquadrato nella Brigata Meccanizzata "Isonzo".
Il 59º Battaglione Fanteria Meccanizzato "Calabria" naturalmente partecipò alle operazioni di soccorso alle popolazioni del Friuli colpite dal sisma del 6 maggio 1976, intervenendo nel comune di Magnano in Riviera nella stessa notte tra il 6 ed il 7 maggio. I Fanti del Battaglione furono immediatamente impegnati per rimuovere macerie, soccorrere i feriti e dare sepoltura ai deceduti. Successivamente il 59° provvide alla distribuzione di tende, coperte, lenzuola e materassi, alla confezione di pasti caldi e all'erogazione dell'acqua potabile. In seguito il Reparto concorse con Ufficiali, Sottufficiali e Militari di Truppa alla costituzione ed al funzionamento dei Centri Operativi della Brigata ed al Centro di Raccolta di Cividale. L'opera di soccorso fu poi intensificata nel settembre, quando si verificò una ripresa del sisma.
Il 18 aprile 2024, al Cinquantanovesimo Battaglione Fanteria Meccanizzata Calabria è conferita la CITTADINANZA ONORARIA del Comune di Tavagnacco (UD), per i 14 anni di attività sociali svolte a favore della Cittadinanza.
Campagne di guerra e fatti d'arme
1860-1870 - Brigantaggio: Opera in vari scontri a fuoco dal 1860 al 1866, anno nel quale diventa Reggimento con funzioni di ordine pubblico;
dal 23 settembre 1947 il Reggimento/Battaglione è a Palmanova (Palmanova - Cas. "Durli" - Cdo di Reggimento, cp Mortai, cp C/Carri e 2° Btg - Udine - Cas. "Cavarzerani" - 3° Btg - Cormons - Cas. "Amadio" - 1° Btg)
Il 2 dicembre 1958, veniva costituito a Visco, in provincia di Udine il III Battaglione carri del 59º Reggimento fanteria "Calabria", che il 1º aprile 1961, assumeva la denominazione di LXIII Battaglione carri che poi, il 1º novembre 1975, assumeva la denominazione di 63º Battaglione carri "M.O. Fioritto", inquadrato nella Brigata meccanizzata "Isonzo"
fra il 1975 e il 1989 il Battaglione è a Cividale del Friuli alla caserma "Zucchi-Lanfranco" (con la cp Cdo e Servizi, 1^, 2^ e 3^ cp Fucilieri e 4^ cp Mortaisti)
I Comandanti
Mostrine metalliche da colletto in uso a partire dal 1973
Ten.Col. Francesco Costagli (23/09/1987 - 11/12/1989)
Bandiera di Guerra del 59º Battaglione Fanteria Meccanizzato "Calabria" fotografata il 18/04/1982 all'interno della Caserma "Zucchi-Lanfranco" di Cividale del Friuli (UD) in occasione della Festa di Battaglione
Struttura tipica di un Battaglione di Fanteria Meccanizzato nel periodo dal 1975 al 1990 circa
Nota storica: 359° REGGIMENTO FANTERIA "CALABRIA".
Origini e vicende organiche
Il 1º novembre 1943 viene formato, dal deposito del 59º Fanteria, il 359º Reggimento Fanteria "Calabria" per trasformazione della 177ª Legione Camicie Nere d'Assalto, inquadrata nella Divisione di Fanteria "Calabria" (31^).
Nella circostanza vengono attuati i seguenti cambiamenti: plotone comando legionale in plotone comando reggimento, CLXXVII battaglione milizia in I/359°, CLXXVIII battaglione milizia in II/359ª, 177ª compagnia mitra in 359ª compagnia mitraglieri. Il 359º Reggimento rimane assegnato alla Divisione "Calabria" assieme ai reggimenti 59º e 60º Fanteria e 40° Artiglieria per Divisioni di Fanteria (D.f.).
Viene sciolto il 31 gennaio 1944 tuttavia, dopo pochi mesi, il 3 maggio, il 535º Reggimento Fanteria (che sino al 2 febbraio precedente aveva avuto la denominazione di 125º Reggimento Costiero) si trasforma, prende il nome di 359º Reggimento Fanteria "Calabria" e viene dislocato a Sassari (Sardegna).
Concorrono alla sua formazione il III battaglione del 59º Fanteria (ora I/359°), il III battaglione del 60º Fanteria (ora II/359°), la 3ª compagnia del XXXI battaglione mortai (ora compagnia mortai da 81).
Il 1º agosto 1944, il 359° si costituisce in reparto quadro e cede, per la costituzione del 51º Gruppo Difesa Nord, i comandi dei due battaglioni e sette compagnie, rimanendo formato dalla compagnia comando ridotta. dalla compagnia mortai e da tre compagnie "quadro". Dal 15 settembre 1944, il 359º Fanteria viene trasformato in 359º Reggimento Lavoratori.
Campagne di guerra e fatti d'arme
Liberazione (1943-1945
- 1944: territorio nazionale: Sardegna
Comandanti
359° REGGIMENTO FANTERIA "CALABRIA" (1943-44)
- Console Ettore Manca
- Magg. Giovanni Lepori (int.)
- Magg. Antonio Colonna (int.)
359° REGGIMENTO FANTERIA "CALABRIA" (1944)
- Ten. Col. Angelo Peretti
- Ten. Col. Giovanni Onorato
Note
^ F. Dall'Uomo e R. Puletti, L'Esercito Italiano verso il 2000. Storia dei Corpi dal 1861, 1 - 2, 1°, 2°, 3°.
^Annuario Ufficiale delle Forze armate del Regno d'Italia - Anno 1938 - XVI - I - REGIO ESERCITO - Volume I - Parte 3 - pag. 164.
(*) fonte: www.anfcividale.it
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Reggimenti di fanteria dell'Esercito Italiano e del Regio Esercito