Abbraccialo per me

Abbraccialo per me
Moisé Curia in una scena del film
Paese di produzioneItalia
Anno2016
Durata103 min
Generedrammatico, sentimentale
RegiaVittorio Sindoni
SoggettoM.C. Cicinnati
SceneggiaturaMaria Carmela Cincinnati, Angelo Pasquini, Vittorio Sindoni, Antonella Giardinieri
ProduttoreGiovanni Di Clemente
Casa di produzioneMegavision FilmTV
MusicheFabio Frizzi
Interpreti e personaggi
  • Stefania Rocca: Caterina Gioffredi
  • Moisé Curia: Francesco "Ciccio" Gioffredi
  • Vincenzo Amato: Pietro Gioffredi
  • Giulia Bertini: Tania Gioffredi
  • Paolo Sassanelli: maresciallo
  • Alberto Lo Porto: Giampiero, l'Uomo Nero
  • Loredana Martinez: vicina di casa
  • Selvaggia Quattrini: Licia
  • Marta Jacquier: insegnante di filosofia
  • Bruno Bilotta: colonnello della finanza
  • Rodolfo Baldini: psichiatra
  • Nino Bontempo: falegname
  • Francesca Pasquini: Giulia
  • Paola Quattrini: contessa Annamaria
  • Luigi Diberti: primario dell'ospedale
  • Pino Caruso: don Pino
  • Giulia Cappelletti: Stella, figlia del colonnello

Abbraccialo per me è un film del 2016 diretto da Vittorio Sindoni. Ispirato a una storia vera.

Trama

In un piccolo centro della Sicilia, il giovane Francesco "Ciccio" Gioffredi conduce una vita apparentemente normale assistito da una madre iperprotettiva, un padre dispotico e assente e una sorella premurosa. Il ragazzo soffre tuttavia di un disturbo mentale sempre più manifesto di cui anche i genitori saranno costretti infine a prendere atto, rimettendo in discussione l'equilibrio della famiglia e i destini del figlio.

C'è un piccolo borgo del Sud Italia con i suoi santi, il parroco, l'Arma, la processione votiva. Ci sono i residenti che vi abitano, facce note, che vivono in casupole troppo strette tra loro per non ficcanasare. E c'è Francesco, interprete suo malgrado di una diversità, additato dalla cittadinanza che lo chiama Ciccio Tamburo in nome della sua passione per la batteria. Le dicerie però non sono tutte maldicenze, e a Ciccio viene presto diagnosticata una sindrome dissociativa. Ha scatti d'ira incontrollati, incarna le sue paure nella figura di un immaginario Uomo Nero, si intrattiene con la contessa vicina di casa, con cui condivide la musica e la solitudine dell'isolamento.

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