Alessandro di Ege

Alessandro di Ege (in greco antico: Ἀλέξανδρος?, Aléxandros; fl. I secolo) è stato un filosofo greco antico vissuto nel I secolo d.C.[1]

Filosofo peripatetico, fu assieme allo stoico Cheromone maestro di Nerone descritto in seguito sprezzantemente come «sangue misto a fango» [2] Probabilmente fu autore, secondo Simplicio, di opere di commenti alle Categorie[3] e al De caelo[4] di Aristotele riguardo alla eternità della durata del movimento e della sua eventuale diminuzione del primo cielo.[5][6]

Alessandro condivide poi la dottrina di Boeto e anticipa la concezione di Alessandro di Afrodisia nel ritenere che le cose abbiano una loro esistenza individuale mentre gli universali non sono altro che nomi, espressioni dei modi di pensare degli uomini.

Note

  1. ^ Dizionario di filosofia Treccani, Alessandro di Ege.
  2. ^ Suda, s.v.
  3. ^ Simplicio, Categorie, X, 20; XIII, 16.
  4. ^ Simplicio, De coelo, 430, 29-32.
  5. ^ Moraux, p. 217.
  6. ^ Svetonio, 57.

Bibliografia

Fonti primarie
  • Simplicio, Commento alle Categorie.
  • Simplicio, Commento al De Coelo.
  • Svetonio, Vite dei Cesari: Tiberio.
Fonti secondarie
  • Galvano Della Volpe, Alessandro di Ege, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1929. Modifica su Wikidata
  • Paul Moraux, L'Aristotelismo presso i Greci, vol. 2, Vita e Pensiero, 2000, ISBN 9788834301319.
  • (EN) William Smith (a cura di), Alexander of Aegae, in Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1870.
  • Suda, Ἀλέξανδρος Αἰγαῖος.

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