Amarildo Tavares da Silveira

Disambiguazione – "Amarildo" rimanda qui. Se stai cercando il calciatore brasiliano nato nel 1964, vedi Amarildo Souza do Amaral.
Amarildo
Amarildo al Milan nel 1965
Nazionalità Bandiera del Brasile Brasile
Altezza 169[1] cm
Peso 66[1] kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex attaccante)
Termine carriera 1974 - giocatore
1992 - allenatore
Carriera
Squadre di club1
1956-1957  Goytacaz? (?)
1958  Flamengo0 (0)
1958-1963  Botafogo231 (136)
1963-1967  Milan107 (32)
1967-1970  Fiorentina62 (16)
1970-1972  Roma33 (10)
1972-1974  Vasco da Gama7 (0)
Nazionale
1961-1966Bandiera del Brasile Brasile23 (7)
Carriera da allenatore
1974-1978  FiorentinaGiovanili
1979-1981  BotafogoGiovanili
1981-1983  Sorso
1984-1987  Espérance
1987-1988  Rondinella
1988-1990  Turris
1990-1991  FiorentinaVice
1991-1992  Pontedera
Palmarès
 Mondiali di calcio
Oro Cile 1962
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 
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Amarildo Tavares da Silveira, noto semplicemente come Amarildo (Campos dos Goytacazes, 29 luglio 1939[2]), è un ex allenatore di calcio ed ex calciatore brasiliano, di ruolo attaccante.

Caratteristiche tecniche

Giocatore

Era un attaccante di piccola statura, da cui il soprannome di Garoto ("ragazzo"), ma dotato di grande fantasia e tecnica cristallina.[3]

Ciò nonostante, la sua indubbia classe venne più volte offuscata in campo da un carattere fin troppo esuberante se non, nei casi peggiori, fumantino e litigioso:[3][4] personaggio che non disdegnava il buttarla in rissa onde risolvere i violenti screzi con gli avversari,[4] nel solo campionato italiano raccolse 10 espulsioni[5] e 32 giornate totali di squalifica,[3] risultando, al pari di Omar Sívori, il calciatore non difensivo con più cartellini rossi all'attivo nonché uno dei più sanzionati in assoluto.[5]

Carriera

Giocatore

Club

Amarildo alla Fiorentina sul finire degli anni 60

Dal Botafogo, che lo aveva precedentemente prelevato dal Flamengo, Amarildo arrivò in Italia nel 1963, acquistato dal Milan del neopresidente Felice Riva. Già dalla prima stagione i suoi gol furono numerosi e decisivi: su tutti la doppietta segnata contro il Santos nella finale di andata della Coppa Intercontinentale giocata a San Siro e vinta 4-2 dai padroni di casa. Nel campionato 1964-65, a causa dell'assenza di José Altafini per buona parte della stagione,[6][7] fu Amarildo il trascinatore dell'attacco rossonero, contribuendo con i suoi 14 gol al secondo posto finale dei lombardi.

Nelle due stagioni successive le sue prestazioni si fecero più discontinue, segnando solo 8 gol in 62 presenze. Ciò nonostante, riuscì ad essere decisivo siglando il decisivo 1-0 al Padova nella finale di Coppa Italia 1966-1967:[3] questo costituisce l'unico trofeo vinto dal brasiliano in maglia rossonera. In quattro stagioni al Milan, Amarildo totalizzò 131 presenze e 38 reti.

Passò poi alla Fiorentina dove registrò 62 presenze, mettendo a segno 16 gol, vincendo lo scudetto nell'edizione 1968-1969[3] e raggiungendo poi, nella stagione seguente, la finale di Coppa delle Alpi. Dopo gli anni in Toscana, e superato un grave infortunio che rischiò di fargli chiudere anzitempo la carriera,[3] l'attaccante brasiliano concluse la sua esperienza italiana alla Roma,[3] dove scese in campo per 33 partite in cui registrò 10 centri. In Serie A giocò in tutto 202 gare realizzando 58 reti.

Lasciata l'Italia, tornò in Brasile per concludere la carriera nel Vasco da Gama.

Nazionale

Convocato tra le seconde linee della nazionale brasiliana per il campionato del mondo 1962 in Cile, a torneo in corso si ritrovò a dover sostituire l'infortunato Pelé,[3] chiudendo la manifestazione a quota 3 gol, compreso quello del momentaneo pareggio nella vittoriosa finale di Santiago del Cile contro la Cecoslovacchia (3-1).

In maglia verdeoro disputò 24 partite realizzando 9 reti.

Allenatore

Appena chiusa l'attività agonistica intraprese la carriera in panchina, allenando inizialmente le giovanili di Fiorentina e Botafogo.[3] Nel 1981 arrivò la prima chiamata alla guida di una prima squadra, da parte dei sardi del Sorso, dove rimase per un biennio;[3] seguirono tre anni ai tunisini dell'Espérance[3] con cui vinse campionato e coppa nazionale, che rimarranno i suoi unici trofei in panchina.

Dopo essere tornato nella stagione 1987-1988 a Firenze, stavolta sponda Rondinella,[3] tra la fine degli anni 1980 e l'inizio degli anni 1990 chiuse la carriera nelle serie minori italiane guidando Turris[8] e Pontedera,[9] esperienze inframezzate da un ritorno alla Fiorentina nell'annata 1990-1991[3] come vice del connazionale Sebastião Lazaroni.

Statistiche

Presenze e reti nei club italiani

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1963-1964 Bandiera dell'Italia Milan A 31 14 CI 1 0 CC 4 0 CInt 3 2 39 16
1964-1965 A 27 14 CI 1 0 CdF 2 0 - - - 30 14
1965-1966 A 24 2 CI 0 0 CdF 6 1 - - - 30 3
1966-1967 A 25 2 CI 5 3 CM 2 0 CdA 0 0 32 5
Totale Milan 107 32 7 3 14 1 3 2 131 38
1967-1968 Bandiera dell'Italia Fiorentina A 17 5 CI 2 0 CdF 2 0 CdA 2+ 1 23+ 6
1968-1969 A 25 6 CI 1 0 CdF 4 2 - - - 30 8
1969-1970 A 20 5 CI 4 1 CC 6 1 CAI 4 1 34 8
Totale Fiorentina 62 16 7 1 12 3 6+ 2 87+ 22
1970-1971 Bandiera dell'Italia Roma A 21 7 CI 4 1 - - - CAI+TP 0+2 0 27 8
1971-1972 A 12 3 CI 3 0 - - - CAI 0 0 15 3
Totale Roma 33 10 7 1 - - 2 0 42 11
Totale carriera 202 58 21 5 26 4 9 3 260+ 71

Palmarès

Giocatore

Club

Competizioni statali
Botafogo: 1961, 1962
Botafogo: 1961, 1962, 1963
Botafogo: 1962
Competizioni nazionali
Milan: 1966-1967
Fiorentina: 1968-1969
Vasco da Gama: 1974

Nazionale

Cile 1962

Allenatore

Competizioni nazionali

Espérance: 1984-1985
Espérance: 1985-1986

Note

  1. ^ a b (EN) Gwidon Naskrent, Roberto Di Maggio e José Luis Pierrend, World Cup Champions Squads, su rsssf.com. URL consultato il 2 aprile 2010.
  2. ^ (PT) Amarildo Tavares da Silveira (PDF), su cpdoc.fgv.br, Centro de Pesquisa e Documentação de História Contemporânea do Brasil, 2011.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m Costa.
  4. ^ a b Massimo Parrini, Sputi, calci e pugni per Amarildo re delle zuffe, in SportWeek, nº 46 (911), Milano, La Gazzetta dello Sport, 17 novembre 2018, p. 36.
  5. ^ a b Statistiche Serie A, su speciali.raisport.rai.it (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2006).
  6. ^ L'eroe di Wembley è stato ripagato con la solita moneta: l'ingratitudine (JPG), in MilanInter, 20 settembre 1964, p. 10. URL consultato il 15 luglio 2023.
  7. ^ L'eroe di Wembley è stato ripagato con la solita moneta: l'ingratitudine (JPG), in MilanInter, 20 settembre 1964, p. 10. URL consultato il 15 luglio 2023.
  8. ^ Panini, 1990, pp. 334-373.
  9. ^ Panini, 1992, p. 357.

Bibliografia

  • Almanacco illustrato del calcio 1990, Modena, Panini.
  • Almanacco illustrato del calcio 1992, Modena, Panini.
  • Alberto Costa, AMARILDO Tavares de Silveira, in Enciclopedia dello sport, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002.

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Collegamenti esterni

  • Alberto Costa, AMARILDO Tavares de Silveira, in Enciclopedia dello Sport, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002-2005. Modifica su Wikidata
  • Amarildo Tavares da Silveira, su UEFA.com, UEFA. Modifica su Wikidata
  • (EN) Amarildo Tavares da Silveira, su national-football-teams.com, National Football Teams. Modifica su Wikidata
  • (DEENIT) Amarildo, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG. Modifica su Wikidata
  • (ENESFRPT) Amarildo Tavares da Silveira, su sambafoot.com, Sambafoot RCS Paris. Modifica su Wikidata
  • (PT) Amarildo Tavares da Silveira, su Futpedia.globo.com, Globo Comunicação e Participações SA (archiviato dall'url originale il 2008-2011).
  • Tavares de Silveira AMARILDO (I), su magliarossonera.it.
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