Ascalafo (figlio di Acheronte)
Ascalafo è una figura della mitologia greca, era un demone figlio di Acheronte, il fiume degli inferi e di Gorgira o Orfne, che significa oscurità, ninfa d’Averno il fiume infernale.
Il mito
Quando Ade concesse a Persefone di ritornare nel mondo dei vivi, le impose un'unica condizione: di non mangiare nulla. Ascalafo la vide rompere il giuramento e testimoniò presso Ade e Zeus che Persefone aveva mangiato i chicchi di melograno, cosa che la legò per sempre al regno dei morti[1].
Demetra, infuriata per aver perso per sempre la figlia, si vendicò schiacciandolo sotto un masso. Egli tuttavia non morì e venne salvato in seguito da Eracle che riuscì a spostare quell'enorme macigno. Secondo altre leggende venne trasformato in un allocco o, da Persefone che gli gettò addosso dell’acqua dello Stige, in una civetta[1].
Note
Bibliografia
Fonti
- Ovidio, Metamorfosi 5,539
- Pseudo-Apollodoro, Libro I - 5, 3
Moderna
- Robert Graves, I miti greci, Milano, Longanesi, ISBN 88-304-0923-5.
- Angela Cerinotti, Miti greci e di roma antica, Prato, Giunti, 2005, ISBN 88-09-04194-1.
- Anna Ferrari, Dizionario di mitologia, Litopres, UTET, 2006, ISBN 88-02-07481-X.
- Anna Maria Carassiti, Dizionario di mitologia classica, Roma, Newton, 2005, ISBN 88-8289-539-4.
Voci correlate
- Demetra
- Persefone
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Collegamenti esterni
- (EN) Ascalafo, su Theoi Project.