Attentato di Susa

Attentato di Susa
attentato
Piscina dell'Hotel RIU Imperial Marhaba
TipoSparatoria
Data26 giugno 2015
12:00[1] (UTC+1)
LuogoHotel RIU Imperial Marhaba, Marsā al-Qanṭāwī
StatoBandiera della Tunisia Tunisia
GovernatoratoGovernatorato di Susa
MunicipalitàSusa
Coordinate35°54′44.64″N 10°34′50.16″E / 35.9124°N 10.5806°E35.9124; 10.5806
Coordinate: 35°54′44.64″N 10°34′50.16″E / 35.9124°N 10.5806°E35.9124; 10.5806
ArmaKalašnikov[2]
ObiettivoTuristi
ResponsabiliSeifeddine Rezgui Yacoubi
Stato Islamico (rivendicato)[3]
Conseguenze
Morti39 (incluso l'attentatore)[4]
Feriti39
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Tunisia
Luogo dell'evento
Luogo dell'evento
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L'attentato di Susa è stato un attacco terroristico avvenuto a Susa, in Tunisia, il 26 giugno 2015 e rivendicato dallo Stato islamico; l'attentato si è consumato nella località di Marsā al-Qanṭāwī, 10 km a nord dal centro cittadino, provocando 38 morti e 39 feriti. Dei due terroristi uno venne ucciso e l'altro arrestato. [5]

Dinamica

Il 26 giugno 2015 nell'albergo RIU Imperial Marhaba, di proprietà spagnola, situato nel villaggio turistico di Port El Kantaoui, a 10 km da Susa, erano presenti 565 ospiti, pari al 77% della capienza, molti dei quali europei. Verso mezzogiorno, Seifeddine Rezgui Yacoubi (Sayf al-Dīn al-Rizqī Yaʿqūbī), travestito da turista, penetra all'interno della struttura. Arrivato in spiaggia in un primo momento socializza con i turisti, per poi estrarre un kalashnikov precedentemente nascosto in un ombrellone, cominciando a sparare contro i bagnanti. In seguito è stato ucciso dalle forze dell'ordine tunisine. Inoltre, prima dell'attacco, l'attentatore avrebbe parlato con il padre, con un telefono che poi ha gettato in acqua, ritrovato in seguito dalle forze dell'ordine.

Vittime

Nell'attentato di Susa rimasero uccise trentanove persone incluso l'attentatore, una trentina delle quali erano inglesi. Tra le vittime Denis Thwaites, un ex calciatore professionista del Birmingham City, e sua moglie, Elaine. Altre trentanove persone sono rimaste ferite.

Vittime per nazionalità
Nazionalità Morti Feriti Totale
Bandiera del Regno Unito Regno Unito 30 26 56
Bandiera dell'Irlanda Irlanda 3 0 3
Bandiera della Germania Germania 2 1 3
Bandiera del Belgio Belgio 1 3 4
Bandiera della Russia Russia 1 1 2
Bandiera del Portogallo Portogallo 1 0 1
Bandiera della Tunisia Tunisia 0 7 7
Bandiera dell'Ucraina Ucraina 0 1 1
Totale 38 39 77

Conseguenze

A seguito di tale attacco, il governo tunisino ha imposto la chiusura di ottanta moschee non in regola con la normativa del Paese. Tale regolamentazione impone a tutti gli imam di avere l'autorizzazione, da parte del Ministero per il Culto, per esercitare il proprio operato.[6] Inoltre si è incrementato il controllo, da parte di agenti armati, delle zone del Paese con maggiore presenza di stranieri.[7]

Note

  1. ^ (EN) Christian Gysin, Arthur Martin, Gerard Couzens, Flora Drury e Thomas Burrows, 'An attack upon the nests of fornication, vice and disbelief in God': ISIS's chilling words after Tunisian massacre which killed 38 as they warn 'worse is to follow', in Daily Mail, Londra, Daily Mail and General Trust, 26 giugno 2015. URL consultato il 27 giugno 2015 (archiviato il 27 giugno 2015).
  2. ^ (EN) Jessica Elgot, Deadly attack on Tunisia tourist hotel in Sousse resort, in The Guardian, Londra, Guardian Media Group, 26 giugno 2015. URL consultato il 27 giugno 2015 (archiviato il 27 giugno 2015).
  3. ^ (EN) Ben Wiacek e Paul Schemm, Dozens killed in attacks in Tunisia, Kuwait and France, in AP, New York, 26 giugno 2015. URL consultato il 27 giugno 2015 (archiviato il 27 giugno 2015).
  4. ^ (EN) Sam Webb, Mirror, Londra, Trinity Mirror, 27 giugno 2015, http://www.mirror.co.uk/news/world-news/tunisia-hotel-attack-recap-after-5957576 Titolo mancante per url url (aiuto). URL consultato il 27 giugno 2015 (archiviato il 27 giugno 2015).
  5. ^ www.panorama.it
  6. ^ www.corriere.it
  7. ^ www.ilmessaggero.com

Voci correlate

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Collegamenti esterni

  • Simone Olmati, Perché la Tunisia è una priorità dello Stato Islamico, in Limes, Roma, Gruppo Editoriale L'Espresso, 27 giugno 2015. URL consultato il 27 giugno 2015 (archiviato il 27 giugno 2015).
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