Cobitis feroniae

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Cobite pontino
Cobitis feroniae
Stato di conservazione
Specie non valutata[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseActinopterygii
OrdineCypriniformes
FamigliaCobitidae
SottofamigliaCobitinae
GenereCobitis
SpecieC. feroniae
Nomenclatura binomiale
Cobitis feroniae
Novaga, Bellucci, Geiger & Freyhof, 2024
Distribuzione
Cobitis feroniae range

Cobitis feroniae Novaga, Bellucci, Geiger & Freyhof, 2024, conosciuto comunemente come cobite pontino è un piccolo pesce osseo d'acqua dolce appartenente alla famiglia Cobitidae.

Distribuzione e habitat

Questa specie è endemica dei corsi d'acqua costieri e dei canali artificiali della pianura Pontina e della piana di Fondi nel Lazio, dove frequenta tutti i principali corsi d'acqua compresi tra il bacino dell'Astura a nord (pianura pontina, provincia di Roma), e il canale Pedemontano (piana di Fondi, provincia di Latina) a sud. Una popolazione disgiunta e isolata è stata rinvenuta anche più a sud nel bacino del Sarno in Campania (provincia di Salerno).[2]

Descrizione

Il corpo è allungato, siluriforme, con la bocca rivolta verso il basso e fornita di barbigli. Le scaglie sono minute. La livrea è mimetica nei fondali: un fondo giallo avorio, più scuro sul dorso, con numerose linee orizzontali formate da minute macchie brune. Vicino al ventre corre una linea di chiazze tondeggianti più grosse dei punti soprastanti. Le pinne sono trasparenti puntinate di bruno.
Il maschio raggiunge una lunghezza massima di 6 cm; la femmina è leggermente più grossa, raggiungendo anche i 7,5 cm.

Comportamento

Il Cobite pontino passa la maggior parte del tempo al riparo sotto i sedimenti del letto fluviale o negli anfratti rocciosi ed esce per brevi periodi di foraggiamento principalmente durante la notte o in zone ombreggiate, un comportamento che gli garantisce protezione dai predatori.

Riproduzione

La riproduzione è simile a quella di altri congeneri, con fecondazione esterna, poiché è specie ovipara.

Pericoli

L'habitat del cobite pontino è costituito interamente da piccoli fiumi e canali di pianura che hanno subito una forte influenza antropica. Questi corsi d'acqua dipendono dalle sorgenti carsiche alimentate dalle acque sotterranee, il cui livello è oggi minacciato dalla crescente captazione idrica e dai cambiamenti climatici. Le diffuse opere idrauliche eseguite negli alvei dei fiumi possono anche danneggiare ed eventualmente distruggere il microhabitat del fondo molle utilizzato dal cobite.

Tutte le popolazioni registrate di C. feroniae (tranne una nel fiume Ninfa) si trovano al di fuori delle aree protette o dei siti Natura 2000, il che suscita preoccupazione per la conservazione a lungo termine di questa specie endemica localizzata.

Note

  1. ^ (EN) Cobitis feroniae, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Riccardo Novaga, Davide Bellucci, Matthias F. Geiger, Jörg Freyhof, Cobitis feroniae, a new spined loach from southern Latium, Italy (Teleostei: Cobitidae), in Zootaxa, vol. 5458, n. 3, 29 maggio 2024, pp. 385–402, DOI:10.11646/zootaxa.5458.3.4. URL consultato l'11 giugno 2024.

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Collegamenti esterni

  • Cobitis feroniae, su mapress.com.
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