Gnosca
Gnosca frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | Svizzera |
Cantone | Ticino |
Distretto | Bellinzona |
Comune | Bellinzona |
Territorio | |
Coordinate | 46°14′N 9°01′E46°14′N, 9°01′E (Gnosca) |
Altitudine | 276 e 801 m s.l.m. |
Superficie | 7,5 km² |
Abitanti | 752 (31-12-2016) |
Densità | 100,27 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 6525 |
Prefisso | 091 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice OFS | 5006 |
Targa | TI |
Cartografia | |
Gnosca | |
Sito istituzionale | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Gnosca è una frazione di 752 abitanti del comune svizzero di Bellinzona, nel Canton Ticino (distretto di Bellinzona).
Geografia fisica
Gnosca sorge nella Valle Riviera lungo il corso del Ticino. Il quartiere, infatti, si sviluppa tra il corso del suddetto fiume e il versante occidentale della valle.
Storia
Si pensa che il quartiere possa risalire all'epoca pre-romana grazie al ritrovamento fortuito di tombe che si possono collegare a quelle più importanti della vicina Arbedo, che sono collegate alla cultura di Golasecca. Il Gilardoni riportava, infatti, che la località non fosse stata esplorata archeologicamente in maniera adeguata e che potenzialmente potesse conservare delle necropoli[1].
Fino al 1º aprile 2017 è stato un comune autonomo che si estendeva per 7,5 km²; il 2 aprile 2017 è stato accorpato al comune di Bellinzona assieme agli altri comuni soppressi di Camorino, Claro, Giubiasco, Gorduno, Gudo, Moleno, Monte Carasso, Pianezzo, Preonzo, Sant'Antonio e Sementina.
Monumenti e luoghi d'interesse
- Chiesa di San Pietro martire
- Chiesa di San Giovanni Battista
Società
Evoluzione demografica
L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[2]:
Abitanti censiti[3]
Amministrazione
Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini della frazione.
Note
- ^ V.Gilardoni, Romanico, p.363
- ^ Giuseppe Chiesi, Gnosca, in Dizionario storico della Svizzera, 5 aprile 2017. URL consultato il 14 agosto 2017.
- ^ Dizionario storico della Svizzera
Bibliografia
- Johann Rudolf Rahn, I monumenti artistici del medio evo nel Cantone Ticino, traduzione di Eligio Pometta, Bellinzona, Tipo-Litografia di Carlo Salvioni, 1894. p. 115-116.
- Virgilio Gilardoni, Inventario delle cose d'arte e di antichità, Edizioni dello Stato. Bellinzona 1955, 204-209.
- Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 37, 301, 363-366, 423.
- Agostino Robertini et alii, Gnosca, in Il Comune, Edizioni Giornale del popolo, Lugano 1978, 129-140.
- Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 45.
- Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
- Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003, 69nota, 78, 90, 101, 406.
- AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 55, 56, 57.
Altri progetti
Altri progetti
- Wikimedia Commons
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gnosca
Collegamenti esterni
- Sito istituzionale del comune di Bellinzona, su bellinzona.ch. URL consultato il 14 agosto 2017.
- Giuseppe Chiesi, Gnosca, in Dizionario storico della Svizzera, 5 aprile 2017. URL consultato il 14 agosto 2017.
- Ufficio di statistica del Canton Ticino: Gnosca, su www3.ti.ch.
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