Il fischio al naso

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Il fischio al naso
Una scena del film
Paese di produzione	Italia
Anno	1967
Durata	108 min
Genere	commedia
Regia	Ugo Tognazzi
Soggetto	Dino Buzzati
Sceneggiatura	Alfredo Pigna, Giulio Scarnicci, Renzo Tarabusi, Ugo Tognazzi, Rafael Azcona
Produttore	Alfonso Sansone, Henryk Chroscicki, Ugo Tognazzi
Casa di produzione	Sancro Film
Distribuzione in italiano	Cineriz
Fotografia	Enzo Serafin
Montaggio	Eraldo Da Roma
Musiche	Teo Usuelli, Le Pecore Nere
Scenografia	Giancarlo Bartolini Salimbeni
Interpreti e personaggi
Ugo Tognazzi: Giuseppe Inzerna Franca Bettoja: Giovanna, amante di Giuseppe Gigi Ballista: medico di Inzerna Marco Ferreri: dottor Salamoia Tina Louise: dottoressa Immer Mehr Olga Villi: Anita, moglie di Giuseppe Alicia Brandet: Gloria Inzerna Riccardo Garrone: barbiere nella clinica Alessandro Quasimodo: Roberto Forges Gildo Tognazzi: padre di Giuseppe Inzerna Federico Valli: dottor Naga Cesare Gelli: medico della clinica Anna María Aveta: Luigi Leoni: venditore di giornali nella clinica Rossella Bergamonti: Irene
Doppiatori italiani
Luisella Visconti: Anita Antonio Guidi: barbiere nella clinica Angiolina Quinterno: Irene

Il fischio al naso è un film commedia del 1967 diretto da Ugo Tognazzi.

Ugo Tognazzi dirige e interpreta, accompagnato da Franca Bettoja (sua moglie nella vita) e Marco Ferreri, nonché suo padre Gildo nella parte del padre del suo personaggio.

Il film è ispirato al racconto di Dino Buzzati Sette piani (pubblicato nella raccolta I sette messaggeri), da cui fu tratta anche una pièce teatrale intitolata Un caso clinico, rappresentata per la prima volta al Piccolo Teatro di Milano nel 1953.

All'interno della colonna sonora del film c'è la canzone La conta, del gruppo beat romano Le Pecore Nere.

Trama

Un industriale della bassa Lombardia viene indotto al ricovero in clinica dalla moglie e dalla figlia a causa di un fastidioso fischio al naso che lo tormenta. Con vari pretesti inizia ad essere trasferito da un reparto all'altro, in una lenta ascesa dal primo all'ultimo piano della clinica.

La critica

Su Bianco e Nero, Ernesto G. Laura: «Incerto fra Buzzati, Kafka e Evelyn Waugh, il ricordo de Il caro estinto, è vivo nella seconda parte, cioè tra allegoria, incubo e satira contemporanea, Tognazzi finisce per combinare un'opera confusa nel significato ultimo e sempre a rischio di perdersi per troppe strade diverse. Ciò nulla toglie all'efficienza complessiva dell'impianto spettacolare e della sensibilità di interprete di Tognazzi, a un'opera d'attore non facile.»