Manoscritti di San'a

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I manoscritti di Ṣanʿāʾ ritrovati nel 1972 in Yemen sono considerati da alcuni come la più antica versione finora rintracciata del Corano. Benché il testo sia stato datato ai primi due decenni dell'VIII secolo, i test effettuati con la tecnica del Carbonio-14 indicano che alcune pergamene di questa collezione rimonterebbero al VII-VIII secolo.

Scoperta ed esame

Nel 1972, ad alcuni operai che restauravano un muretto nel sottotetto ligneo della Grande Moschea di San'a ( al-Jāmiʿ al-Kabīr ),[1] in Yemen, caddero per caso addosso grandi quantità di antichi manoscritti e di vecchie pergamene. Non avendo alcuna idea di ciò che avevano trovato, costoro si contentarono di radunare i documenti, di metterli in una ventina di grandi sacchi per patate e di lasciare il tutto nella scalinata interna di uno dei minareti della moschea.

Qāḍī Ismāʿīl al-Akwāʾ, allora presidente dell'Autorità delle Antichità yemenite, si rese conto di ciò che poteva rappresentare quella scoperta inaspettata e chiese l'aiuto internazionale per esaminare e salvaguardare i frammenti. Nel 1979 riuscì così a interessare un ricercatore tedesco, Gerd-Rüdiger Puin, che a sua volta persuase il suo governo a organizzare e finanziare un progetto di restauro.

I test condotti con la tecnica del Carbonio-14 attribuirono ad alcune pergamene una datazione oscillante tra il 645 e il 690 del calendario cristiano. La loro reale età potrebbe variare un poco, dal momento che il C-14 identifica l'anno di morte di un organismo vivente, ma ignora quanto tempo possa essere trascorso tra l'avvio di tale processo di degrado e la redazione finale del manoscritto condotto da un copista.

Note

  1. ^ Che si vuole sia stata fondata dal Compagno di Maometto, Mu'adh ibn Jabal.

Bibliografia

  • François Déroche, La Transmission écrite du Coran dans les débuts de l'islam: Le Codex Parisino-petropolitanus, Leiden, Brill, 2009.
  • Asma Hilali, The Sanaa Palimpsest. The Transmission of the Qur'an in the First Centuries AH, New York, Oxford University Press, 2017.
  • Behnam Sadeghi e Uwe Bergmann, The Codex of a Companion of the Prophet and the Qurʾān of the prophet, in Arabica, vol. 57, n. 4, 2010, pp. 343–436.
  • Behnam Sadeghi e Mohsen Goudarzi, Ṣan‘ā’ 1 and the Origins of the Qur’ān, in Der Islam, vol. 87, n. 1-2, 2012, pp. 1–129.

Voci correlate

  • Corano
  • Corano di Uthman

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Collegamenti esterni

  • (EN) Ursula Dreibholz, Preserving a treasure: the Sana'a manuscripts (PDF), su unesdoc.unesco.org.
  • (EN) Codex Ṣanʿāʾ DAM 01-27.1 – A Qur'ānic Manuscript From Mid-1st Century Of Hijra, su islamic-awareness.org.
  • (EN) Abul Taher, su theguardian.com. URL consultato il Querying the Koran.
  • (DE) Université de la Sarre, Saarbrücker Islamwissenschaftler: «Etwa ein Fünftel des Koran muss neu gelesen werden!», su uni-protokolle.de. URL consultato il 22 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 1º marzo 2011).
  • (DE) Université de la Sarre, UdS: Neues Zentrum für Koranforschung?, su uni-saarland.de. URL consultato il 22 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2001).
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