Moneta ossidionale

Pavia 1524
1524 Ces PP Ob (Cesariani Papie Obsessi) liscio.
AR Testone; 9,27 g; 1524.
Zara 1813
Aquila imperiale francese coronata, su fulmine, ali aperte; a sinistra ZARA, a destra 1813; tutto in losanga incusa 2.0./9F 20C in due linee; tutto in quadrato incuso.
AR 9 Franchi e 20 centime (mezza oncia); 59,57 g; 1813.
Palmanova 1814
intorno: ИAPOLEOИE IMPERE; nel campo: CENT/50 in due linee; in esergo: lampada (stella) MOИ TA D'ASSE.o PALMA, corona; sotto: 1814•.
biglione 50 centesimi 12,09 g 1814
Jülich 1621
(5 globuli) 16 Z1(4 globuli)/• IN GVL:/BE LE/G nel campo, grande monogramma FP; il tutto entro scudo; cinque scudi intorno, ognuno con FP, 16 Z1 e 4 S -
AR 20 Stüber (Klippe); 7,49 g; 1621.
Anversa 1814
Newark 1646
Corona tra C R (Carolus Rex); sotto VI OBS :/NEWARK/1646 in tre linee nel campo
AR Sei penny, 2,70 g; 1646
Leiden 1574
GODT + * + BEHOEDE + * • LEYDEN + nel margine esterno; + N + O + V + L + S G + I + P + A + C +[1], stemma civico in cornice e doppio bordo di perle HÆC * LIBERTATIS * ERGO *, leone rampante, con cappello delle libertà su lancia; 15 74 ai lati; tutto in doppio bordo di perle
AR Achtentwintig stuiver (Klippe); 19,34 g; 1574

Moneta ossidionale è il termine usato in numismatica per indicare una moneta di emergenza coniata durante un assedio (dal latino obsidium, assedio).

Era uso tra i romani ricompensare i comandanti che liberavano truppe assediate con una corona obsidionalis o graminea.[2]

Si trattava generalmente di monete coniate per pagare il soldo alle truppe. La caratteristica più rilevante di queste monete è l'irregolarità, nella forma ma anche del valore, spesso non in linea con lo standard monetario usato in genere nell'area, né corrispondente al contenuto in metallo. Esse venivano coniate sia dagli assediati sia, più raramente, dagli assedianti. Spesso a causa della carenza del metallo da coniazione, sono state fatte anche coniazioni con materiale non metallico come il cuoio o la carta. Per il loro valore intrinseco (proprio del metallo), solitamente inferiore al valore nominale, venivano prontamente ritirate dopo gli eventi bellici.[3]

Le prime testimonianze delle monete ossidionali si hanno solo dal XVI secolo;[4] sono molto numerose fra il XVI e il XlX secolo.[5] Le più antiche monete ossidionali che si conoscano furono battute nella guerra d'Italia del 1521-1526, in occasione degli assedi francesi di Pavia e di Cremona.[6]

Italia

Negli Stati italiani furono coniate monete ossidionali in occasione dei seguenti assedi: Famagosta (1570), Roma (1527), Nizza (1543), Alessandria (1746), Candia (1646-47, 1650), Casale (1628-30), Catanzaro (1528), Cremona (1526), Cuneo (1641), Lecco e Musso (1531-1532),[7] Mantova (1629-1630), Mirandola (1704-05), Modena (1704-05), Napoli (1648), Novara (1495), Pavia (1524), Sabbioneta (1707), Forte Urbano (1706-09), Venezia (1813-14), Vercelli (1617-1638), Corte (1736).[4]

Più note sono le monete coniate intorno alla fine del XVIII e nelle prima metà del XIX secolo; in questo periodo le città afferenti ad ambito italiano che coniarono monete ossidionali furono:

  • Mantova nel 1796-1797
  • Mantova nel 1799
  • Malta e Roma nel 1799
  • Zara e Cattaro nel 1813 e Palmanova nel 1814.
  • Mantova e di nuovo Roma rispettivamente nel 1848 e 1849

A Mantova, assediata dai francesi nel 1796/97, gli austriaci coniarono una moneta da 20 soldi d'argento con lo stemma dei Gonzaga al dritto e due pissidi al rovescio. Nel 1799 la città era in mano francese, assediata dagli austriaci: furono coniate monete da 10 e 5 soldi in mistura e da un "SOLDO DI MILAN" di bronzo. Mantova è fra tutte le città italiane quella che offre un maggior numero di monete ossidionali, con oltre dieci.[8][9]

Nello Stato Pontificio nel periodo 1798-1799 furono coniate moltissime monete, con un elevato numero di varianti. Le zecche attive furono Roma, Ancona, Bologna, Ascoli, Camerino, Fermo, Foligno, Gubbio, Macerata, Pergola, Perugia e Spoleto per le forze rivoluzionarie. Monete furono coniate dagli austriaci a Ronciglione e dai napoletani a Roma.

Palmanova fu assediata nel 1814 dalle truppe austriache. I francesi coniarono due monete, da 25 e 50 centesimi. Cattaro invece subì l'assedio inglese nel 1813; in questa città i francesi coniarono monete da 10, 5 ed 1 franco d'argento.[10]

Anche Zara fu assediata dalle truppe austriache: furono emesse due monete d'argento denominate in once. Quella di minor valore recava l'indicazione di valore pari a 4,60 franchi, mentre l'altra aveva l'indicazione di un valore pari a 9,20 franchi. Il peso era rispettivamente di 29,67 e 59,57 grammi.[11]

Nel 1848 Mantova fu assediata dall'esercito sabaudo durante la prima guerra di indipendenza. Il comandante austriaco fece coniare tre monete dai valori di 1 fiorino, 20 e 3 Kreuzer.[12]

Durante la Repubblica Romana del 1849, furono battute monete dalle zecche di Roma, Ancona e Bologna.

Francia

In Francia sono note tra le altre le emissioni dell'assedio di Magonza del 1793 dove il generale francese Oyré fu bloccato dall'esercito prussiano. Durante questo assedio furono battuti solo quattro pezzi: 1 sol, 2 sol, un'altra moneta da 2 sol e 5 sol. Erano tutti pezzi in bronzo, incisi da Jacques Stieler. Il loro peso non era costante e variava tra 6,5 e 7,5 g.

Nell'assedio di Anversa, nel 1814, in cui le truppe napoleoniche difendevano la città, i cantieri navali e l'arsenale della marina, per rispondere alla penuria di numerario furono invece emessi pezzi ossidionali con molti varianti diverse. Furono battuti nove diversi tipi di monete da 5 centime con il monogramma N di Napoleone Bonaparte. Le monete furono in generale battute in bronzo o rame rosso ma ne esistono esemplari più rari in ottone, piombo ed argento.

Dopo l'abdicazione di Napoleone il 6 aprile e l'ascesa al trono di Luigi XVIII, il governatore delle piazza di Anversa, il generale Lazare Carnot, fece sostituire il monogramma N da due lettere LL intrecciate. Furono battuti un totale di cinque tipi di monete da 5 centime con il monogramma LL.

Per i pezzi da 10 centime il numero delle varianti sono dieci tipi con il monogramma N e sette con le due lettere LL.

Germania

Famose monete ossidionali sono quelle di Jülich coniate durante l'assedio del 1610 dal comandante Johann von Rauschenberg, che usò l'argenteria tagliandola in pezzi su cui furono apposte delle contromarche per assegnare i valori che andavano da 1 a 10 Gulden.

Inoltre, durante l'assedio di Kolberg del 1807, il generale August Neidhardt von Gneisenau, comandante della città durante l'assedio stretto dalla truppe napoleoniche fece creare dei buoni di cartone (Pappcoupon) delle dimensioni di circa 6,4 × 4,4 cm con "königliche Garantie" (garanzia del re) che furono scritti a mano dalle studentesse del locale liceo.[13][14]

Inghilterra

Durante la guerra civile inglese, Carlo I d'Inghilterra fece coniare monete nel corso degli assedi di Newark e di Carlisle.[15][16]

Paesi Bassi

Le monete ossidionali più note sono quelle degli assedi di Amsterdam, Leida e Groninga, ove furono coniate per pagare il soldo dei difensori.[17][18][19][20][21]

Note

  1. ^ Nummus Obsessae Vrbis Lugduni Sub Gubernatione Illustrissimi Principis Auraici Cusus
  2. ^ Giuseppe Grassi, Dizionario militare italiano, Società tipografico-libraria, 1833, pp. 139–.
  3. ^ Ossidionale, su Enciclopedia Treccani.
  4. ^ a b Martinori: La moneta...
  5. ^ Dizionario Larousse dell'antiquariato, Gremese Editore, 2002, pp. 191–, ISBN 978-88-8440-215-8.
  6. ^ Appendice al dizionario delle origini invenzioni e scoperte nelle arti, nelle scienze, nella geografia, nel commercio, nell'agricoltura ecc. ecc, Bonfanti, 1833, pp. 186–. URL consultato il 14 ottobre 2011.
  7. ^ M. Missaglia, Vita di Gio. Giacomo de Medici marchese di Merignano, Milano, 1609, p. 74.
  8. ^ Carlo Morbio, Opere storico-numismatiche e descrizione illustrata delle sue raccolte in Milano, G. Romagnoli, 1870, pp. 26–.
  9. ^ G. Bazzi e Milziade Santoni, Vade-mecum del raccoglitore di monete italiane, ossia, Repertorio numismatico, Mercuri, 1886.
  10. ^ Damiano Muoni, Collezione d'autografi di famiglie sovrane celebrità politiche, militari, ecclesiastiche, scientifiche, letterarie ed artistiche illustrata con cenni biografici, documenti, fac-simili, ritratti, monete dï alcuni stati Italiani, ecc: Famiglia Sforza. 1858. (64 S., 7 Taf.), Franc. Colombo, 1858, pp. 27–.
  11. ^ Cesare Cantù, Della indipendenza italiana: cronistoria, Unione tipografico-editrice, 1872.
  12. ^ Giuseppe Bergamini, Napoleone e Campoformido 1797: armi, diplomazia e società in una regione d'Europa, Electa, 1997.
  13. ^ Klütz: Münznamen...
  14. ^ Rudolf Besch: "Kolberger Notgeld im Jahre 1807" in "Unser Pommerland", I. Jahrgang 1912/13, Heft 6.
  15. ^ English Coins, Taylor & Francis, 1924, pp. 210–.
  16. ^ British Archaeological Association, Journal of the British Archaeological Association, The Association, 1853, pp. 258–.
  17. ^ Sir John Harold Clapham, Michael Moïssey Postan e Edwin Ernest Rich, The Cambridge economic history of Europe, CUP Archive, 1941, pp. 299–, ISBN 978-0-521-08710-0.
  18. ^ American Numismatic Association, The Numismatist, American Numismatic Association, 1990.
  19. ^ Scott Cordry, Heritage Auctions World Coin Auction Catalog #3014, Chicago, Heritage Capital Corporation, March 2011, pp. 270–, ISBN 978-1-59967-545-9.
  20. ^ Willem Otterspeer, Reading Huizinga, Amsterdam University Press, 15 maggio 2011, pp. 28–, ISBN 978-90-8964-180-9.
  21. ^ American Numismatic Society, American journal of numismatics, American Numismatic Society, 1914.

Bibliografia

  • August Brause-Mansfeld: Feld-, Not- und Belagerungsmünzen. Berlin (1897)
  • Fabio Gigante, Monete italiane dal '700 all'avvento dell'euro, 16ª ed., Varese, Gigante, 2008, ISBN 978-88-89805-35-0.
  • (DE) Konrad Klütz, Münznamen und ihre Herkunft, Vienna, moneytrend Verlag, 2004, ISBN 3-9501620-3-8.
  • Prosper Maillet: Catalogue descriptif des monnaies obsidionales et de nécessité, Bruxelles, 1868-71, (ristampa Arnaldo Forni Editore, ISBN 978-88-271-1368-4
  • Edoardo Martinori, La moneta - Vocabolario generale, Roma, Istituto italiano di numismatica, MCMXV (1915).
  • Eupremio Montenegro, Manuale del collezionista di monete italiane, 29ª ed., Torino, Edizioni Montenegro, 2008, ISBN 978-88-88894-03-4.
  • Domenico Promis: Monete ossidionali del Piemonte. Torino, 1866
  • Istituto italiano di numismatica, Annali Istituto italiano di numismatica, 1954.
  • Ruggiero Bonghi, Ettore de Ruggiero, Dante Vaglieri, Laura Gropallo, Luigi Ceci, C. de Lollis, Nicola Festa, Cultura, 1904.
  • Emporium: rivista mensile illustrata d'arte, letteratura, science e varietà, Istituto italiano d'arti graphiche., 1º gennaio 1941.
  • Società di storia, arte, e archeologia per le provincie di Alessandria e Asti, Rivista di storia, arte, archeologia per le province di Alessandria e Asti, Società di storia, arte, e archeologia per le provincie di Alessandria e Asti., 1907.
  • Massimo Amato e Luca Fantacci, Fine della finanza, Donzelli Editore, 2009, pp. 117–, ISBN 978-88-6036-385-5.
  • archivio storico italiano, 1870, pp. 351–.
  • (EN) Burton Hobson e Robert Obojski, Illustrated encyclopedia of world coins, Doubleday, September 1983.
  • (EN) American Numismatic Association, The Numismatist, American Numismatic Association, 2007.
  • (EN) Henry Noel Humphreys, The coin collector's manual: or, Guide to the numismatic student in the formation of a cabinet of coins: comprising an historical and critical account of the origin and progress of coinage, from the earliest period to the fall of the Roman empire; with some account of the coinages of modern Europe, more especially of Great Britain, H. G. Bohn, 1853, pp. 470–.
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  • (EN) Wayne G. Sayles, Ancient coin collecting V: the Romaion-Byzantine culture[collegamento interrotto], F+W Media, Inc, 1998, pp. 134–, ISBN 978-0-87341-637-5.
  • (EN) Colin Macfarquhar e George Gleig, Encyclopædia britannica: or, A dictionary of arts, sciences, and miscellaneous literature, A. Bell and C. Macfarquhar, 1797, pp. 42–.

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Collegamenti esterni

  • Numismatica: monete ossidionali, su numismatica-italiana.lamoneta.it.
  • Monete ossidionali di Anversa, su roth37.it.
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