Referendum sulla monarchia norvegese

Referendum sulla monarchia norvegese
RegioneBandiera della Norvegia Norvegia
Data12-13 novembre 1905
Esito
Si
  
78,94%
No
  
21,06%
Affluenza75,3%

Il referendum sulla monarchia norvegese si tenne in tutta la Norvegia tra il 12 e il 13 novembre 1905.[1] Agli elettori fu chiesto se approvassero la decisione dello Storting (il Parlamento norvegese) di autorizzare il governo a offrire il trono del nuovo paese indipendente. Lo Storting aveva voluto offrire il trono al principe Carlo di Danimarca ma il principe insistette sul fatto che il popolo norvegese avrebbe dovuto avere la possibilità di decidere se voleva mantenere la monarchia.[2]

La proposta venne approvata dal 78,9% degli elettori.[3] A seguito del referendum, lo Storting offrì formalmente il trono al principe Carlo di Danimarca il 18 novembre; egli accettò e ascese al trono con il nome di Haakon VII. La nuova famiglia reale giunse in Norvegia il 25 novembre. Il re Haakon e la regina Maud furono incoronati nella cattedrale di Trondheim il 22 giugno 1906.[4] Haakon divenne il primo monarca della Norvegia indipendente dopo 518 anni.

Storia

Ritratto fotografico del principe Carlo di Danimarca, poi re di Norvegia con il nome di Haakon VII.
Un seggio elettorale per il referendum a Trondheim durante il referendum.
Foto della biblioteca universitaria "Erik Olsen" dell'Università norvegese di scienza e tecnologia a Trondheim.

Il 7 giugno 1905 lo Storting approvò lo scioglimento dell'unione tra Norvegia e Svezia. Tale decisione venne confermata da un referendum tenutosi il 13 agosto successivo. Di conseguenza il re Oscar II di Svezia rinunciò al titolo di re di Norvegia. Rifiutò l'offerta di consentire a un principe svedese di salire al trono norvegese.[2]

Lo Storting si rivolse così al principe danese Carlo di Danimarca, il secondo figlio del principe ereditario Federico. Oltre alle qualità personali positive, venne sottolineato che era scandinavo e che avrebbe capito la lingua e la cultura norvegesi. Tramite sua moglie, la principessa Maud del Galles, figlia di re Edoardo VII del Regno Unito, aveva stretti legami con il Regno Unito e la famiglia reale britannica. Era inoltre assicurata la prosecuzione della famiglia in quanto la coppia aveva già un figlio, il principe Alessandro di due anni.[2]

In Norvegia si discusse se il paese dovesse rimanere una monarchia o diventare una repubblica. Il principe Carlo chiese che la questione fosse sottoposta a referendum, poiché voleva essere certo che la maggioranza della popolazione desiderasse che la Norvegia rimanesse una monarchia.[2] I repubblicani si dissero d'accordo

La domanda posta era:

«Enig i Stortingets bemyndigelse to regjeringen om at opfordre prins Carl af Danmark til at thede sig vælge til Norges konge?

Sei d'accordo con l'autorizzazione concessa dallo Storting al governo di invitare il principe Carlo di Danimarca a diventare re di Norvegia?»

La maggioranza votò a favore della monarchia e il 18 novembre lo Storting elesse re il principe Carlo. Il presidente del Parlamento gli inviò un telegramma con il quale gli offriva la Corona del paese.[2]

Il principe accettò l'elezione e il 25 novembre dello stesso anno la nuova famiglia reale norvegese sbarcò a Vippetangen a Kristiania. Il monarca prese il nome Haakon e diede a suo figlio il nome Olav, nomi che collegavano la nuova casa reale ai re norvegesi del Medioevo. Il 22 giugno 1906 i sovrani furono incoronati nella cattedrale di Trondheim.[2]

Risultati

Opzioni Voti %
Si  259 563 78,9
 No 69 264 21,1
Totale dei voti validi 328 827 99,27
Schede bianche o nulle 2 403 0,73
Totale votanti 331 230 75,3

Analisi del voto per contea

Nella maggior parte delle città, la stragrande maggioranza degli elettori si espresse a favore della monarchia, in particolare intorno al fiordo di Kristiania, dove in molti comuni urbani fino al 95% degli elettori votarono a favore della monarchia. In alcune città si registrò un maggior favore per la repubblica: in due si ebbe una scarsa maggioranza per il sì e in due fu la repubblica a ottenere la maggioranza. In molte contee la maggioranza dei comuni rurali votò a favore della monarchia. Fecero eccezione 52 dei 437 comuni rurali del paese, alcuni dei quali costituivano le aree più estese del paese. La maggior parte di questi comuni erano nelle contee di Sør-Trøndelag, nel Telemark interno, nell'Agder, in parti di Hardanger e Voss, nel Nordmøre interno, nell'Innherred e nella zona di Helgeland. Anche in alcuni singoli comuni in altre parti del paese si registrò una maggioranza sfavorevole alla monarchia.

Nell'Østfold, in tutte e quattro le città e in tutti i comuni rurali il sì ottenne una solida maggioranza.

Nell'Akershus, nella città di Drøbak (94,8%) e in tutti i comuni rurali il sì ottenne una solida maggioranza.

Anche a Kristiania il sì raggiunse una solida maggioranza (80,1%).

Nell'Hedmark, entrambe le città e una grande maggioranza dei comuni rurali espressero una maggioranza per il sì. Si espressero a favore della repubblica solamente i comuni di Stor-Elvdal (51,1% no), Sollia (63,6%), Rendalen (50,2%) e Tolga (57,9%).

In Oppland, in entrambe le città e in quasi tutti i comuni rurali si ebbe la maggioranza di sì. L'unica eccezione fu Lom (51,8% no).

Nel Buskerud, in tutte e tre le città e in tutti i comuni rurali il sì ottenne la maggioranza.

Nel Vestfold, in tutte e quattro le città e in tutti i comuni rurali il sì ottenne la maggioranza.

Nel Telemark, tutte e tre le città espressero una maggioranza a favore anche se a Skien con un piccolo margine (47,2% no). Questa fu l'unica contea del paese in cui la monarchia non ottenne la maggioranza nella maggioranza nei comuni rurali. Si registrò una maggioranza di sì nel Grenland e nelle parti centrali della contea ma la repubblica ottenne una solida maggioranza nelle parti interne. Questi comuni erano: Solum (51,5% no), Bø (67,9%), Tinn (72,6%), Gransherad (61,5%), Jondalen (81,8%), Seljord (66,3%) Kviteseid (69,1%), Nissedal (74,9%), Fyresdal (59,7%), Mo (51,1%) Lårdal (57,1%), Vinje (75,2%) e Rauland (83,6%). In questa contea la repubblica ottenne il più alto supporto nel Paese (41,1% no).

In Aust-Agder vi fu una solida maggioranza di sì in tutte e tre le città e nei comuni rurali della costa. Nei comuni della parte interna vi fu un caso di parità a Birkenes (50,0% no) e in tre la maggioranza votò a favore della repubblica: Evje (67,7% no), Bygland (86,8%) e Valle (70,3% ).

A Vest-Agder solo 11 comuni rurali votarono a favore della monarchia. Nella città di Kristiansand ottenne una maggioranza di stretta misura (49,7% no) mentre a Flekkefjord il sì ebbe una solida maggioranza. Nella maggior parte dei comuni rurali la monarchia ottenne il maggior numero di favori. La repubblica ottenne la maggioranza nei comuni di Tveit (80,5% no), Øvrebø (82,7%), Søgne (59,1%), Bjelland (94,7%), Nord-Audnedal (50,2%), Hægebostad (69,2%), Fjotland (61,0%) e Sirdal (54,4%). Ciò significava che in questa contea si registrarono il secondo più alto sostegno alla repubblica (40,4% no), la terza città (Kristiansand) per favore alla repubblica e il comune rurale (Bjelland) con la più alta percentuale di opposizione alla monarchia.

A Rogaland in entrambe le città e in quasi tutti i comuni rurali la maggioranza votò a favore con l'eccezione di Helleland (63,4% no).

In Hordaland i cittadini della grande maggioranza dei comuni rurali votarono a favore della monarchia; ad Herdla vi fu un solo voto contrario (99,8% sì): ad eccezione di due comuni della Nord-Norge fu il centro abitato che in percentuale più si espresse a favore della monarchia. In alcune parti di Hardanger e Voss fu la repubblica a ottenere la maggioranza: Ulvik (63,6% no), Vikør (56,0%), Evanger (56,2%) e Vossestrand (56,3%).

La città di Bergen espresse una grande maggioranza di sì (70,1% sì).

In Sogn og Fjordane, composta solamente da zone rurali, tutti i comuni si espressero con una solida maggioranza di sì.

Nel Møre og Romsdal tutte e tre le città e la maggior parte dei comuni rurali avevano, in parte, una solida maggioranza sì. Le eccezioni si ebbero nell'interno: Øksendal (64,6% no), Surnadal (65,7%) e Rindal (54,9%).

A Sør-Trøndelag, Trondheim espresse una grande maggioranza a favore (71,3% sì) così come 20 comuni rurali. Le eccezioni furono Holtålen (56,5% no) e Røros (72,5%). Si dice che il re Haakon lo notò e non visitò mai Bergstaden.

Nel Nord-Trøndelag la città di Levanger espresse una grande maggioranza di sì (77,4%). Anche nella maggior parte dei comuni rurali il sì ottenne la maggioranza, le eccezioni si registrarono nei bastioni della sinistra radicale dell'Innherred: Verdal (53,4% no), Sparbu (73,5%), Beitstad (66,7%), Stod (65,3%), Snåsa (51,8%) e Overhalla (51,2%). Questo rese il Nord-Trøndelag la terza contea per favore alla repubblica (36,7% no).

Nel Nordland la città di Bodø si espresse a favore della repubblica (87,2% sì) mentre la città di Narvik fu una delle sole due città del paese che votarono contro (56,9% no). La maggior parte dei comuni rurali aveva una solida maggioranza sì e Tysfjord era uno dei due comuni che registrò un favore totale per la monarchia. Le eccezioni erano nell'Helgeland: Bindal (67,0% no), Vefsn (63,0%), Hattfjelldal (85,1%) e Mo i Rana (74,1%).

Nel Troms la città di Tromsø si espresse a favore della monarchia (68,2%), così come la maggior parte dei comuni rurali, con l'eccezione di Lyngen (50,2% no) e Karlsøy (82,9%).

Nel Finnmark, le tre città registrarono una grande divisione: Hammerfest si espresse a favore della monarchia con una larga maggioranza (63,9% sì), a Vadsø la monarchia ottenne una maggioranza risicata (52,2% sì) e a Vardø si registrò il più alto favore per la repubblica in un comune urbano (57,1% no). Tutti i comuni rurali si espressero per il sì e Kautokeino fu uno dei due comuni che registrarono solo voti a favore.

Numero Contea Elettori Voti espressi Voti approvati No Sì % No %
1 Østfold 25281 21003 20896 18404 2492 88,1 % 11,9 %
2 Akershus 23684 19413 19294 16577 2717 85,9 % 14,1 %
3 Kristiania 39927 30069 29987 24027 5960 80,1 % 19,9 %
4 Hedmark 25034 20122 19928 15314 4614 76,8 % 23,2 %
5 Oppland 23779 19321 19196 16947 2249 88,3 % 11,7 %
6 Buskerud 22912 18655 18511 16478 2033 89,0 % 11,0 %
7 Vestfold 20829 15914 15799 14755 1044 93,4 % 6,6 %
8 Telemark 19886 15502 15385 9058 6327 58,9 % 41,1 %
9 Aust-Agder 15909 10594 10536 8016 2520 76,1 % 23,9 %
10 Vest-Agder 15964 11774 11704 6975 4729 59,6 % 40,4 %
11 Rogaland 24391 18695 18564 14766 3798 79,5 % 20,5 %
12 Hordaland 27296 21052 20903 16264 4639 77,8 % 22,2 %
13 Bergen 13372 10660 10574 7418 3156 70,2 % 29,8 %
14 Sogn og Fjordane 18278 14448 14315 11507 2808 80,4 % 19,6 %
15 Møre og Romsdal 28497 20980 20846 16600 4246 79,6 % 20,4 %
16 Sør-Trøndelag 27666 19566 19438 14346 5092 73,8 % 26,2 %
17 Nord-Trøndelag 17165 11615 11514 7283 4231 63,3 % 36,7 %
18 Nordland 29117 18974 18817 15587 3230 82,8 % 17,2 %
19 Troms 14570 9045 8888 6396 2492 72,0 % 28,0 %
20 Finnmark 6191 3828 3732 2845 887 76,2 % 23,8 %
- Totale 439748 331230 328827 259563 69264 78,9 % 21,1 %
Numero Contea Comuni urbani Comuni rurali
No No
1 Østfold 4 0 22 0
2 Akershus 1 0 23 0
3 Kristiania 1 0 - -
4 Hedmark 2 0 21 4
5 Oppland 2 0 26 1
6 Buskerud 3 0 21 0
7 Vestfold 4 0 20 0
8 Telemark 4 0 12 13
9 Aust-Agder 3 0 16 4
10 Vest-Agder 2 0 11 8
11 Rogaland 2 0 26 1
12 Hordaland - - 29 4
13 Bergen 1 0 - -
14 Sogn og Fjordane - - 28 0
15 Møre og Romsdal 3 0 32 3
16 Sør-Trøndelag 1 0 20 2
17 Nord-Trøndelag 1 0 17 6
18 Nordland 1 1 36 4
19 Troms 1 0 11 2
20 Finnmark 2 1 14 0
- Totale 38 2 385 52

Note

  1. ^ Dieter Nohlen e Philip Stöver (2010) Elections in Europe: A data handbook, p. 1437 ISBN 978-3-8329-5609-7.
  2. ^ a b c d e f Kong Haakon VII (1872–1957).
  3. ^ Nohlen & Stöver, p. 1446
  4. ^ Kroninga av Kong Haakon og Dronning Maud Archiviato il 27 dicembre 2010 in Internet Archive.

Bibliografia

  • Bomann-Larsen, Tor (2006) Haakon og Maud III/Vintertronen (Oslo: Cappelen) ISBN 978-82-02-24665-5

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Collegamenti esterni

  • (NO) La storia dell'elezione del re nel sito web della famiglia reale norvegese.
  • (NO) Statistiche dei risultati dei referendum svoltisi in Norvegia.
  • (NO) Odd Gunnar Skagestad, Odd Gunnar Skagestad: Til minne om en folkeavstemning, in Farmann.
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