Rhagomys longilingua

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Rhagomys longilingua
Immagine di Rhagomys longilingua mancante
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
SuperordineEuarchontoglires
OrdineRodentia
FamigliaCricetidae
SottofamigliaSigmodontinae
GenereRhagomys
SpecieR.longilingua
Nomenclatura binomiale
Rhagomys longilingua
Luna & Patterson, 2003

Rhagomys longilingua (Luna & Patterson, 2003) è un roditore della famiglia dei Cricetidi diffuso nell'America meridionale.[1][2]

Descrizione

Dimensioni

Roditore di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 80 e 103 mm, la lunghezza della coda tra 75 e 104 mm, la lunghezza del piede tra 13 e 20 mm, la lunghezza delle orecchie tra 9.0 e 14 mm e un peso fino a 35 g.[3]

Aspetto

La pelliccia è corta, densa e spinosa. Le parti dorsali sono bruno-olivastre, mentre quelle ventrali sono giallo-brunastre. La linea di demarcazione lungo i fianchi è netta. Le orecchie sono piccole. I piedi sono corti e larghi e le piante sono provviste di grandi cuscinetti carnosi. La coda è leggermente più corta della testa e del corpo, è più chiara sotto, ricoperta da file di anelli di scaglie e termina con un piccolo ciuffo di peli. È provvista di una lingua relativamente più lunga, probabilmente utilizzata per catturare insetti nelle fessure.

Biologia

Comportamento

È una specie molto probabilmente arboricola sebbene alcuni individui siano stati catturati sul terreno e a circa un metro d'altezza in un bosco di bambù.

Alimentazione

Si nutre di insetti, particolarmente di ditteri, Formicidi e Lepidotteri.

Distribuzione e habitat

Questa specie è diffuso lungo i versanti orientali andini del Perù sud-orientale e della Bolivia settentrionale.

Vive tra i 450 e 1.900 metri di altitudine.

Conservazione

La IUCN Red List, sebbene conosciuto in poche località distribuite su una vasta zona ma tollerante alle modifiche ambientali, classifica R.longilingua come specie a rischio minimo (Least Concern).[1]

Note

  1. ^ a b c (EN) Dunnum, J., Vargas, J. & Patterson, B. 2008., Rhagomys longilingua, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Rhagomys longilingua, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Villalpando & al., 2006.

Bibliografia

  • Villalpando G, Vargas J & Salazar-Bravo J, First record of Rhagomys (Mammalia: Sigmodontinae) in Bolivia (PDF), in Mastozoologia Neotropical, vol. 13, n. 1, 2006, pp. 143-149.
  • Patton JL, Pardiňas UFJ & D'Elia G, The Mammals of South America. Volume 2: Rodents, The University of Chicago Press, 2015. ISBN 978-0-226-16957-6.

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