Riserva naturale parziale Selva del Lamone

Abbozzo
Questa voce sull'argomento aree naturali protette del Lazio è solo un abbozzo.
Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia.
Riserva naturale Selva del Lamone
Tipo di areaRiserva naturale regionale, SIC
Codice WDPA178845
Codice EUAPEUAP0276
Class. internaz.IT6010013
StatiBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Lazio
Province  Viterbo
Superficie a terra2.002,00 ha
Provvedimenti istitutiviL.R. 45,12.09.94
GestoreComune di Farnese
PresidenteMassimo Biagini
Mappa di localizzazione
Map
Sito istituzionale
Modifica dati su Wikidata · Manuale

La riserva naturale Selva del Lamone è un'area naturale protetta situata nel comune Farnese, nella provincia di Viterbo e al confine con la Toscana. La riserva occupa una superficie di 2.002 ettari ed è stata istituita nel 1994[1].

Nel 2005 la Selva del Lamone e la contigua zona detta Il Crostoletto sono state proposte come siti di importanza comunitaria, con D.M. 25 marzo 2005[2].

Al suo interno si trova l'area archeologica di Rofalco.

Fauna

Le specie più comuni sono la volpe, la faina e il gatto selvatico, ma il re incontrastato di questo territorio è il cinghiale, affiancato dall'istrice e dalla lepre. Molto diffuso è anche il Picchio Rosso maggiore (simbolo della riserva); tra i rettili è facile incontrare l'Aspide (Vipera aspis).

Flora

La zona è caratterizzata da boschi di querce a tratti impenetrabili, cerreti (Quercus cerris), cerro-sugherete (Quercus crenata) e leccete (Quercus ilex); numerosa la presenza di aceri e carpini. Arbusti ed essenze aromatiche, muschi e licheni crescono sull'antica lava vulcanica di 50.000 anni fa del vulcano Vulsinio che emerge in grandi rocce nella selva. Coltivi agricoli detti "roggi".[3]


Siti archeologici nel territorio della Riserva

  • Sorgenti della Nova, abitato dell'età del Bronzo finale.
  • Tomba del Gottimo, tomba a camera etrusca.
  • Rofalco, fortezza tardo etrusca.
  • Chiesa di Santa Maria di Sala, sorta in epoca longobarda come monastero, forse da parte dei monaci del monastero di San Colombano di Ischia di Castro, e ricostruita nel XII secolo, quando il vescovo di Castro, diocesi di appartenenza di S. Maria, chiamò i monaci cistercensi dell'abbazia di Santa Maria di Staffarda in Piemonte. Il complesso venne abbandonato nel 1257 e ne rimase solo la chiesa. L'edificio è stato restaurato fra il 2013 ed il 2014[4][5][6].

Note

  1. ^ Fonte: Ministero dell'Ambiente. Archiviato il 4 giugno 2015 in Wikiwix.
  2. ^ Decreto 25 marzo 2005, recepimento della Direttiva 92/43/CEE Archiviato il 30 settembre 2007 in Internet Archive. codice SIC Selva del Lamone: IT6010013 (EN) Natura 2000 - Standard data form IT6010013, su Natura2000 Network Viewer, Agenzia europea dell'ambiente.
  3. ^ Caratteristiche vegetazionali, su parks.it. URL consultato il 13 luglio 2010.
  4. ^ Comune di Farnese - Da vedere: S. Maria di Sala e i suoi affreschi
  5. ^ Santa Maria di Sala: Una Chiesa da salvare
  6. ^ Paesaggi d'Etruria. Valle dell'Albegna, Valle d'Oro, Valle del Chiarone, Valle del Tafone

Voci correlate

Collegamenti esterni

  Portale Ecologia
  Portale Lazio