Spettro essenziale

In matematica, lo spettro essenziale di un operatore limitato è un sottoinsieme dello spettro.

Operatori limitati

Sia X {\displaystyle X} uno spazio di Banach e T {\displaystyle T} un operatore limitato definito su X {\displaystyle X} . In letteratura vi sono diverse definizioni di spettro essenziale, che non sono equivalenti tra loro (ma coincidono nel caso di un operatore autoaggiunto):

  • Lo spettro essenziale σ e s s , 1 ( T ) {\displaystyle \sigma _{\mathrm {ess,1} }(T)} è l'insieme dei numeri λ {\displaystyle \lambda } tali che λ I T {\displaystyle \lambda I-T} non è un operatore semi-Fredholm, ovvero un operatore caratterizzato dal possedere nucleo o conucleo aventi dimensione finita e immagine chiusa.
  • Lo spettro essenziale σ e s s , 2 ( T ) {\displaystyle \sigma _{\mathrm {ess,2} }(T)} è l'insieme dei numeri λ {\displaystyle \lambda } tali che λ I T {\displaystyle \lambda I-T} non ha immagine chiusa oppure il suo nucleo ha dimensione infinita.
  • Lo spettro essenziale σ e s s , 3 ( T ) {\displaystyle \sigma _{\mathrm {ess,3} }(T)} è l'insieme dei numeri λ {\displaystyle \lambda } tali che λ I T {\displaystyle \lambda I-T} non è un operatore di Fredholm, ovvero un operatore caratterizzato dal possedere nucleo e conucleo aventi dimensione finita e immagine chiusa.
  • Lo spettro essenziale σ e s s , 4 ( T ) {\displaystyle \sigma _{\mathrm {ess,4} }(T)} è l'insieme dei numeri λ {\displaystyle \lambda } tali che λ I T {\displaystyle \lambda I-T} non è un operatore di Fredholm tale che la dimensione del nucleo e del conucleo non siano coincidenti.
  • Lo spettro essenziale σ e s s , 5 ( T ) {\displaystyle \sigma _{\mathrm {ess,5} }(T)} è l'unione di σ e s s , 1 ( T ) {\displaystyle \sigma _{\mathrm {ess,1} }(T)} e tutte le componenti di C σ e s s , 1 ( T ) {\displaystyle \mathbb {C} \setminus \sigma _{\mathrm {ess,1} }(T)} che non intersecano l'insieme risolvente C σ ( T ) {\displaystyle \mathbb {C} \setminus \sigma (T)} .

Lo spettro essenziale è sempre chiuso, indipendentemente dalla definizione usata, e si ha:

σ e s s , 1 ( T ) σ e s s , 2 ( T ) σ e s s , 3 ( T ) σ e s s , 4 ( T ) σ e s s , 5 ( T ) σ ( T ) C {\displaystyle \sigma _{\mathrm {ess} ,1}(T)\subset \sigma _{\mathrm {ess} ,2}(T)\subset \sigma _{\mathrm {ess} ,3}(T)\subset \sigma _{\mathrm {ess} ,4}(T)\subset \sigma _{\mathrm {ess} ,5}(T)\subset \sigma (T)\subset \mathbf {C} }

Il raggio spettrale dello spettro essenziale è dato da:

r e s s , k ( T ) = max { | λ | : λ σ e s s , k ( T ) } {\displaystyle r_{\mathrm {ess} ,k}(T)=\max\{|\lambda |:\lambda \in \sigma _{\mathrm {ess} ,k}(T)\}}

Lo spettro essenziale di un operatore T {\displaystyle T} è invariante se a T {\displaystyle T} si somma un operatore compatto per k = 1,2,3,4, ma non per k = 5. Il caso k = 4, in particolare, fornisce la parte di spettro che è indipendente dalla perturbazione di un operatore compatto:

σ e s s , 4 ( T ) = K K ( X ) σ ( T + K ) {\displaystyle \sigma _{\mathrm {ess} ,4}(T)=\bigcap _{K\in K(X)}\sigma (T+K)}

dove K ( X ) {\displaystyle K(X)} è l'insieme degli operatori compatti in X {\displaystyle X} .

Operatori limitati autoaggiunti

Lo stesso argomento in dettaglio: Operatore autoaggiunto.

Sia X {\displaystyle X} uno spazio di Hilbert e T {\displaystyle T} un operatore limitato autoaggiunto definito su X {\displaystyle X} . Lo spettro essenziale σ e s s ( T ) {\displaystyle \sigma _{\mathrm {ess} }(T)} di T {\displaystyle T} è l'insieme dei numeri complessi λ {\displaystyle \lambda } tali che:

λ I T {\displaystyle \lambda \,I-T}

non è un operatore di Fredholm. Si tratta sempre di un insieme chiuso che è un sottoinsieme dello spettro, in tal caso contenente solo valori reali data la natura dell'operatore considerato (autoaggiunto).

Se K {\displaystyle K} è un operatore compatto su X {\displaystyle X} , allora lo spettro essenziale di T {\displaystyle T} e T + K {\displaystyle T+K} coincidono.

Il criterio di Weyl afferma che λ {\displaystyle \lambda } è nello spettro di T {\displaystyle T} se esiste una successione { ψ k } {\displaystyle \{\psi _{k}\}} in X {\displaystyle X} tale che ψ k = 1 {\displaystyle \|\psi _{k}\|=1} e:

lim k T ψ k λ ψ k = 0 {\displaystyle \lim _{k\to \infty }\left\|T\psi _{k}-\lambda \psi _{k}\right\|=0}

mentre λ {\displaystyle \lambda } è nello spettro essenziale se la successione { ψ k } {\displaystyle \{\psi _{k}\}} non contiene nessuna sottosuccessione convergente (questo si verifica, ad esempio, se { ψ k } {\displaystyle \{\psi _{k}\}} è ortonormale e tale successione viene detta successione singolare.

Il complementare dello spettro essenziale di T {\displaystyle T} è lo spettro discreto σ d i s c r ( T ) {\displaystyle \sigma _{\mathrm {discr} }(T)} :

σ d i s c r ( T ) = σ ( T ) σ e s s ( T ) {\displaystyle \sigma _{\mathrm {discr} }(T)=\sigma (T)\setminus \sigma _{\mathrm {ess} }(T)}

e λ σ d i s c r ( T ) {\displaystyle \lambda \in \sigma _{\mathrm {discr} }(T)} se è un autovalore isolato con molteplicità finita, ovvero la dimensione di:

{ ψ X : T ψ = λ ψ } {\displaystyle \{\psi \in X:T\psi =\lambda \psi \}}

è finita e non nulla. Inoltre, esiste un ϵ > 0 {\displaystyle \epsilon >0} tale che se e solo se μ σ ( T ) {\displaystyle \mu \in \sigma (T)} e | μ λ | < ϵ {\displaystyle |\mu -\lambda |<\epsilon } allora μ = λ {\displaystyle \mu =\lambda } .

Bibliografia

  • (EN) Michael Reed, Barry Simon, Methods of Modern Mathematical Physics, Vol. 1: Functional Analysis, 2ª ed., San Diego, California, Academic press inc., 1980, ISBN 0125850506.
  • (EN) D.E. Edmunds and W.D. Evans (1987), Spectral theory and differential operators, Oxford University Press. ISBN 0-19-853542-2.
  • (DE) H. Weyl (1910), Über gewöhnliche Differentialgleichungen mit Singularitäten und die zugehörigen Entwicklungen willkürlicher Funktionen, Mathematische Annalen 68, 220–269.

Voci correlate

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