Strage della discoteca Dolphinarium

Strage della discoteca Dolphinarium
TipoEsplosione
Data1º giugno 2001
23:27
LuogoTel Aviv
StatoBandiera d'Israele Israele
Coordinate32°04′02″N 34°45′42″E / 32.067222°N 34.761667°E32.067222; 34.761667
Coordinate: 32°04′02″N 34°45′42″E / 32.067222°N 34.761667°E32.067222; 34.761667
ObiettivoDiscoteca
Conseguenze
Morti21
Feriti120
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La strage della discoteca Dolphinarium fu un attentato terroristico avvenuto a Tel Aviv, in Israele, il 1º giugno 2001, messo a segno da un terrorista affiliato all'organizzazione palestinese Hamas. L'uomo si fece esplodere davanti al locale sul lungomare della città, colmo di persone per il prossimo arrivo dell'estate, uccidendo 21 persone, per la maggior parte giovani.[1][2][3]

L'attacco

I resti della discoteca a Tel Aviv nel 2012

L'attentatore, Saeed Hotari, si recò nella serata di venerdì 1º giugno 2001 davanti al locale, frequentato da numerosi giovani ed in particolar modo, durante quella serata, da famiglie provenienti dall'ex Unione Sovietica. Vestito da ebreo ortodosso non destò sospetti.[4] Portava con sé un tamburo che conteneva chiodi e pezzi di ferro per amplificare l'effetto della bomba che indossava. Secondo alcune testimonianze di sopravvissuti Hotari avrebbe detto più volte: "Qualcosa sta per accadere".[5] L'ordigno venne fatto detonare alle 23:27 ed uccise 21 persone (20 civili ed un militare israeliano).

L'attacco fu successivo ad un tentativo di strage avvenuto pochi mesi prima nello stesso luogo.[6]

Rivendicazioni

L'attacco fu rivendicato immediatamente sia dalla Jihad Islamica che da un gruppo denominato "Hezbollah-Palestina".[7] Le successive inchieste rivelarono che l'attentatore era vicino ad Hamas.[8]

Reazioni

Sebbene l'evento si collocasse nel contesto della seconda intifada fu condannato da Yasser Arafat.[9] Israele definì l'evento un massacro.[10] Unanimi condanne giunsero dalle Nazioni Unite, dagli Stati Uniti d'America e dal Kuwait.

Note

  1. ^ No. 1 Hamas terrorist killed. Followers threaten revenge in Tel Aviv. - Jerusalem Post | HighBeam Research, su web.archive.org, 23 ottobre 2012. URL consultato il 18 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2012).
  2. ^ (EN) Ian Fisher, In Hamas's Overt Hatred, Many Israelis See Hope, in The New York Times, 29 gennaio 2006. URL consultato il 18 aprile 2021.
  3. ^ ynet - פיגוע בדולפינריום - חדשות, su ynet.co.il. URL consultato il 18 aprile 2021.
  4. ^ Jerusalem Post | Breaking News from Israel, the Middle East and the Jewish World, su web.archive.org, 5 dicembre 2006. URL consultato il 18 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2006).
  5. ^ (EN) 3,000 dead yet peace remains elusive, su the Guardian, 29 settembre 2003. URL consultato il 18 aprile 2021.
  6. ^ (HE) פיגוע דמים בדולפינריום בת"א: 18 צעירים נהרגו, in Ynet. URL consultato il 18 aprile 2021.
  7. ^ Jerusalem Post | Breaking News from Israel, the Middle East and the Jewish World, su web.archive.org, 16 maggio 2008. URL consultato il 18 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2008).
  8. ^ (EN) Jamal Halaby in Zarqa, Bomber went to West Bank for a better life, su the Guardian, 4 giugno 2001. URL consultato il 18 aprile 2021.
  9. ^ Deborah Sontag, "Arafat Calls for Cease-Fire, Deploring Tel Aviv Attack", New York Times, 3 giugno 2001.
  10. ^ haaretz.com, http://www.haaretz.com/hasen/pages/QA.jhtml?qaNo=113 Titolo mancante per url url (aiuto).

Voci correlate

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