Boschi xerofili del Paropamiso

Boschi xerofili del Paropamiso
Paropamisus xeric woodlands
Panorama nel distretto di Kuran wa Munjan
Ecozona Paleartica (PA)
Bioma Deserti e macchia xerofila
Codice WWF PA1322
Superficie 92 600 km²
Conservazione Vulnerabile
Stati Bandiera dell'Afghanistan Afghanistan, Bandiera del Tagikistan Tagikistan
Cartina dell'ecoregione
Scheda WWF

I boschi xerofili del Paropamiso sono un'ecoregione dell'ecozona paleartica, definita dal WWF (codice ecoregione: PA1322[1]).

Territorio

Questa ecoregione, situata nell'Afghanistan settentrionale, sul versante esposto a nord della catena montuosa dell'Hindu Kush (il Paropamiso degli antichi Greci), è estremamente arida, in quanto le montagne bloccano le piogge provenienti da sud. Ad essa appartiene anche gran parte delle regioni del Badakhshan e del Wakhan: queste due regioni, situate nell'angolo nord-orientale del Paese, costituiscono praticamente il versante sinistro della valle dell'Amu Darya e comprendono la parte settentrionale dell'Hindu Kush orientale (che tocca qui la sua altezza massima nel Tirich Mir, 7708 m) e la catena del Khwaja Muhammad fino alle sue estreme derivazioni verso l'Amu Darya. Il clima di queste regioni è estremamente secco, però verso nord, nell'ansa dell'Amu Darya, si ha un'alta piovosità. Nel fondovalle la temperatura estiva è piuttosto elevata, ma sui versanti montagnosi essa si abbassa notevolmente. L'inverno è comunque rigidissimo[1].

Flora

Il pascolo incontrollato ha permesso alle piante erbose e ai cespugli spinosi di rimpiazzare i prati che originariamente si trovavano nelle aree boschive aperte comuni in questa ecoregione. La vegetazione prativa originaria è presente tuttora in alcune aree lontane dall'influenza umana; essa comprende specie quali mente (Mentha spp.), piantaggini (Plantago), genziane (Gentiana), piccole canne, carici (Carex spp.) e giunchi (Juncus spp.). Nelle aree dove si accumulano le acque di scioglimento delle nevi, salici (Salix spp.), olivelli spinosi (Elaeagnus rhamnoides) e arbusti approfittano dell'umidità disponibile. La vegetazione di questa ecoregione è opportunistica e si è perfettamente adattata alle dure condizioni di queste aride aree montane[1].

Fauna

L'ecoregione ospita un'intera varietà di animali in pericolo e minacciati di estinzione, come il leopardo delle nevi (Panthera uncia), il leopardo (P. pardus), il lupo (Canis lupus) e l'orso dal collare (Ursus thibetanus). Specie più comuni presenti in questa ecoregione di montagna sono la lince (Lynx lynx), la volpe rossa (Vulpes vulpes), la faina (Martes foina), lo sciacallo dorato (Canis aureus), la lontra (Lutra lutra) e la marmotta dalla coda lunga (Marmota caudata). Tuttavia, nessun grosso mammifero vive nelle immediate vicinanze dei molti laghi dell'ecoregione, dove gli insediamenti umani sono più numerosi. Tra gli uccelli presenti nel parco nazionale di Band-e Amir figurano il tarabusino comune (Ixobrychus minutus), il cavaliere d'Italia (Himantopus himantopus), il piro piro piccolo (Actitis hypoleucos), lo spioncello marino (Anthus petrosus) e alpino (A. spinoletta) e l'averla mascherata (Lanius nubicus). La riserva naturale della valle di Ajar ospita il chukar (Alectoris chukar), la cannaiola verdognola (Acrocephalus palustris), il culbianco isabellino (Oenanthe isabellina), il verzellino fronterossa (Serinus pusillus), il picchio muratore di roccia (Sitta neumayer) e tutta una varietà di altri silviidi e muscicapidi[1].

Conservazione

Panorama nei pressi di Kunduz, Afghanistan

Le attività umane come la caccia, il traffico degli animali selvatici e l'antropizzazione del territorio sono, in gran parte, attualmente non regolamentate e causano l'impoverimento della fauna. Le foreste e le piante d'alto fusto che crescono nei pressi dei villaggi vengono abbattuti per soddisfare le richieste di combustibile e carbone. Inoltre i sentieri usati dal bestiame che attraversano le colline di questa ecoregione stanno causando una grave erosione e impediscono la rigenerazione delle piante. Il pascolo degli animali domestici è una delle minacce più gravi per l'ecoregione, perché degrada l'habitat e provoca la sostituzione e l'alterazione della vegetazione naturale[1].

Note

  1. ^ a b c d e (EN) Paropamisus xeric woodlands, in Terrestrial Ecoregions, World Wildlife Fund. URL consultato il 7 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2009).

Voci correlate

  Portale Ecologia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di ecologia