Decabromodifeniletano

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Decabromodifenil etano
Formula di struttura
Formula di struttura
Nome IUPAC
1,2,3,4,5-pentabromo-6-[2-(2,3,4,5,6-pentabromofenil)-etil] benzene
Abbreviazioni
DBDPE
Nomi alternativi
TY-103
Fire-master 2100
Saytex 8010
1,2-bis(2,3,4,5,6-pentabromofenil) etano
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC14H4Br10
Massa molecolare (u)971 g/mol
Aspettofine polvere bianca
Numero CAS84852-53-9
Numero EINECS284-366-9
PubChem10985889
SMILES
c1(c(c(Br)c(c(c1Br)Br)CCc1c (c(Br)c(c(c1Br)Br)Br)Br)Br)Br
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)2.817
Indice di rifrazione1.727
Solubilità in acquainsolubile
Temperatura di fusione340 C°
Temperatura di ebollizione676.235 °C
ΔebH0 (kJ·mol−1)95.707 kJ/mol
Indicazioni di sicurezza
Punto di fiamma346.606 °C
Simboli di rischio chimico
Nocivo
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Il decabromodifeniletano (abbreviato in DBDPE o TY-103) è una sostanza chimica commercializzata sotto forma di polvere (finezza 3-5 µm) bianca inodore, insolubile sia in acqua che nei solventi organici come etanolo, benzene o acetone.
Agisce come ritardante di fiamma, trova impiego negli estintori come sostituto del decabromodifenil etere (detto BDE-209) dal 1990.[1]
Viene prodotta nelle regioni asiatiche[dove?] ed utilizzata in tutto il mondo per creare dei coloranti plastici antifiamma, plastiche per elastomeri e resine sintetiche.[2]

Struttura e caratteristiche

Lo scheletro della molecola è composto da due gruppi fenilici uniti da una catena (-CH2-CH2-). I dieci atomi di bromo uniti ai due anelli aromatici rendono la molecola stabile ad alte temperature e resistente ai raggi UV ed agli agenti chimici.[3]

Nome

Il composto può essere chiamato 1,2-bis(2,3,4,5,6-pentabromofenil) etano se è considerato come una molecola di etano avente nelle posizioni 1 e 2 due pentabromofenili; oppure 1,2,3,4,5-pentabromo-6-[2-(2,3,4,5,6-pentabromofenil)-etil] benzene se considerato come una molecola di benzene a cui sono legati 5 atomi di bromo ed in posizione 6 una molecola di pentabromoetilbenzene.

Sintesi

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Tossicità

Questa sostanza è dannosa per l'organismo umano, provoca irritazioni polmonari e alle vie respiratorie, se utilizzata per lunghi periodi può provocare tumori. Durante l'utilizzo occorre una maschera anti-polvere P2 o meglio P3 con filtro intercambiabile in carbonio.

Effetti ambientali

Non sono ancora certi i suoi effetti sull'ambiente,[1] ma è presente nel pulviscolo atmosferico assieme ad altri bromobenzen-derivati.

Note

  1. ^ a b Articolo sulla sua tossicità[collegamento interrotto]
  2. ^ Dati tecnici
  3. ^ Dati tecnici Archiviato il 13 marzo 2016 in Internet Archive.

Bibliografia

  • Markus Quante, Ralf Ebinghaus, Göz Flöser: Persistent pollution - past present and future

Voci correlate

  Portale Chimica: il portale della scienza della composizione, delle proprietà e delle trasformazioni della materia