Fibrato tangente

Il fibrato tangente di una circonferenza. Ad ogni punto è associata la retta tangente. Le rette tangenti sono tutte disgiunte e si muovono "con continuità": il fibrato può quindi essere visualizzato come nella seconda figura.

In topologia differenziale il fibrato tangente T M {\displaystyle TM} a una varietà differenziabile M {\displaystyle M} è l'insieme formato dall'unione disgiunta di tutti gli spazi tangenti ai punti di M {\displaystyle M} . Questo insieme è dotato di una struttura di varietà differenziabile, di dimensione doppia di quella di M {\displaystyle M} , ed è generalmente visualizzato come fibrato vettoriale

π : T M M {\displaystyle \pi :TM\to M}

su M {\displaystyle M} , in cui la controimmagine di un punto x {\displaystyle x} è proprio lo spazio tangente T x M {\displaystyle T_{x}M} al punto.[1]

Definizione

Insieme

Sia M {\displaystyle M} una varietà differenziabile. Il fibrato tangente di M {\displaystyle M} è l'unione disgiunta di tutti gli spazi tangenti ai punti di M {\displaystyle M} :

T M = x M T x M = x M { x } × T x M . {\displaystyle TM=\coprod _{x\in M}T_{x}M=\bigcup _{x\in M}\left\{x\right\}\times T_{x}M.}

Un punto di T M {\displaystyle TM} è quindi una coppia ( x , v ) {\displaystyle (x,v)} , dove x {\displaystyle x} è un punto di M {\displaystyle M} e v {\displaystyle v} un vettore tangente a M {\displaystyle M} in x {\displaystyle x} , cioè un elemento dello spazio tangente T x M {\displaystyle T_{x}M} di M {\displaystyle M} in x . {\displaystyle x.}

La proiezione

π : T M M {\displaystyle \pi :TM\to M}

manda il punto ( x , v ) T M {\displaystyle (x,v)\in TM} in x M . {\displaystyle x\in M.}

Varietà differenziabile

Lo spazio T M {\displaystyle TM} è dotato di una struttura di varietà differenziabile, che porta π {\displaystyle \pi } ad essere un fibrato vettoriale differenziabile. La struttura può essere definita nel modo seguente. La struttura differenziabile di M {\displaystyle M} è data da un insieme di carte

ϕ α : U α R n . {\displaystyle \phi _{\alpha }\colon U_{\alpha }\to \mathbb {R} ^{n}.}

Ad ogni carta di M {\displaystyle M} si associa la carta seguente per T M {\displaystyle TM} :

ψ α : π 1 ( U α ) R n × R n , {\displaystyle \psi _{\alpha }\colon \pi ^{-1}(U_{\alpha })\to \mathbb {R} ^{n}\times \mathbb {R} ^{n},}
ψ α : ( x , v ) ( ϕ α ( x ) , ( d ϕ α ) x ( v ) ) . {\displaystyle \psi _{\alpha }\colon (x,v)\mapsto {\big (}\phi _{\alpha }(x),(d\phi _{\alpha })_{x}(v){\big )}.}

In questa scrittura, lo spazio tangente di un punto in R n {\displaystyle \mathbb {R} ^{n}} è identificato con R n {\displaystyle \mathbb {R} ^{n}} stesso. Questo insieme di carte dà effettivamente luogo a un atlante di carte compatibili e quindi a una struttura di varietà differenziabile.

Se M {\displaystyle M} ha dimensione n {\displaystyle n} , il fibrato tangente ha dimensione 2 n {\displaystyle 2n} .[2]

Proprietà

Funzioni differenziabili

Ogni funzione differenziabile

f : M N {\displaystyle f:M\to N}

tra varietà differenziabili (non necessariamente della stessa dimensione) induce una funzione differenziabile

f ~ : T M T N {\displaystyle {\tilde {f}}:TM\to TN}

fra i corrispettivi fibrati. La funzione è definita nel modo seguente:

f ~ ( x , v ) = ( f ( x ) , ( d f ) x ( v ) ) . {\displaystyle {\tilde {f}}(x,v)={\big (}f(x),(df)_{x}(v){\big )}.}

Campi vettoriali

Lo stesso argomento in dettaglio: Campo vettoriale.
A differenza della sfera, il toro ha caratteristica di Eulero nulla: esistono quindi dei campi vettoriali (tangenti) mai nulli sul toro; ad esempio, quello mostrato in figura.

Un campo vettoriale su una varietà differenziabile è una funzione che associa ad ogni punto di x {\displaystyle x} un vettore tangente a x {\displaystyle x} . In altre parole, è una sezione del fibrato tangente, ovvero una funzione

s : M T M {\displaystyle s:M\to TM}

tale che π s {\displaystyle \pi \circ s} sia la funzione identità su M {\displaystyle M} . Generalmente si richiede implicitamente che il campo vettoriale sia liscio, ovvero che la sezione sia una funzione differenziabile.

L'esistenza di campi vettoriali mai nulli è determinata dalla caratteristica di Eulero χ ( M ) {\displaystyle \chi (M)} di M {\displaystyle M} : un campo mai nullo esiste se e solo se χ ( M ) = 0 {\displaystyle \chi (M)=0} .

Orientabilità

Il fibrato tangente T M {\displaystyle TM} è sempre una varietà orientabile, anche quando M {\displaystyle M} non lo è.

Fibrati banali e non banali

Localmente, come per ogni fibrato vettoriale, il fibrato tangente è esprimibile come prodotto

U × R n {\displaystyle U\times \mathbb {R} ^{n}}

dove U {\displaystyle U} è un aperto, sufficientemente piccolo, di M {\displaystyle M} . Globalmente il fibrato tangente può non essere un prodotto. Infatti non esiste a priori nessun modo di identificare i vettori di due spazi tangenti T x M {\displaystyle T_{x}M} e T y M {\displaystyle T_{y}M} corrispondenti a spazi differenti.

Una varietà differenziabile il cui fibrato tangente è banale è detta parallelizzabile. Una n {\displaystyle n} -varietà è parallelizzabile se e solo se esistono n {\displaystyle n} campi vettoriali mai nulli, che in ogni punto x {\displaystyle x} formano n {\displaystyle n} vettori indipendenti di T x {\displaystyle T_{x}} (ovvero una base). L'esistenza di queste basi è proprio ciò che serve per poter identificare i punti di due spazi tangenti differenti, fissando delle coordinate valide in tutti gli spazi tangenti.

Ad esempio, il fibrato tangente della circonferenza S 1 {\displaystyle S^{1}} è esprimibile come prodotto S 1 × R {\displaystyle S^{1}\times \mathbb {R} } , come illustrato in figura. Il fibrato tangente della sfera bidimensionale S 2 {\displaystyle S^{2}} non è però esprimibile come prodotto: per il teorema della palla pelosa non esistono infatti campi vettoriali mai nulli su S 2 {\displaystyle S^{2}} .

In generale, affinché una varietà sia parallelizzabile è necessario che abbia caratteristica di Eulero nulla. Non è però vero il viceversa: esistono varietà con caratteristica di Eulero nulla che non sono parallelizzabili.

Note

  1. ^ G. Gentili, F. Podestà, E. Vesentini, Lezioni di geometria differenziale, Torino, Bollati Boringhieri, 1995, p. 29.
  2. ^ Edoardo Sernesi, Geometria 2, Torino, Bollati Boringhieri, 1994, pp. 241-242.

Bibliografia

  • M. Abate, F. Tovena, Geometria Differenziale, Springer, 2011, ISBN 978-88-470-1919-5.
  • Edoardo Sernesi, Geometria 2, Torino, Bollati Boringhieri, 1994, ISBN 978-88-339-5548-3.
  • G. Gentili, F. Podestà, E. Vesentini, Lezioni di Geometria Differenziale, Torino, Bollati Boringhieri, 1995, ISBN 978-88-339-5556-8.
  • (EN) I. Kolář, P. Michor, J. Slovák, Natural operators in differential geometry (PDF), Springer-Verlag, 1993. URL consultato il 5 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2017).

Voci correlate

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