Geminio Cresto

Geminio Cresto (latino: Geminius Chrestus; ... – 222) è stato un generale romano.

Cresto è attestato come prefetto d'Egitto tra il 219 (iscrizione a Copto datata 13 agosto) e il 220/221 (apografo datato al quarto anno di Eliogabalo).[1] Alla morte dell'imperatore Eliogabalo (febbraio 222) fu nominato o confermato prefetto del pretorio dal suo successore Alessandro Severo assieme a Giulio Flaviano.

Cresto e Flaviano erano due esperti militari, ma Alessandro decise di nominare il giurista Eneo Domizio Ulpiano loro supervisore; la scelta suscitò delle recriminazioni tra i militari,[2] in quanto Ulpiano non aveva alcun merito dal punto di vista militare; secondo Zosimo, Mamea venne a conoscenza di un tentativo di rovesciare Ulpiano e fece mettere a morte gli attentatori, mentre lo stesso Ulpiano, secondo Cassio Dione, fece mettere a morte Flaviano e Cresto per subentrare loro, e infatti, nel tardo 222, Alessandro nominò dunque prefetti del pretorio lo stesso Ulpiano e Giulio Paolo.

Note

  1. ^ Antidoron Martino David, Papyrologia lugduno-Batava, Brill Archive, p. 60.
  2. ^ Un errore simile era stato commesso da Commodo, che aveva nominato supervisore dei prefetti Papirio Dionisio (Honoré, p. 30).

Bibliografia

  • Zosimo, Storia nuova, I.11.
  • Cassio Dione Cocceiano, Storia romana, LXXX.
  • Tony Honoré, Ulpian: pioneer of human rights, Oxford University Press, 2002, ISBN 0199244243. pp. 29–30.
Predecessore Prefetto d'Egitto Successore
Callistiano 219-220/221 Lucio Domizio Onorato
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