Il Gran Premio motociclistico di Cecoslovacchia 1988 fu il quattordicesimo appuntamento del motomondiale 1988 e, visto l'annuncio dell'annullamento del previsto Gran Premio motociclistico d'Argentina, la penultima prova dell'anno.
Al termine della gara sono stati assegnati matematicamente due titoli iridati della stagione, dopo quello della classe 80 e quello della classe 125 viene assegnato allo statunitense Eddie Lawson quello della classe 500; per lui si tratta del terzo titolo iridato, dopo quelli ottenuti nella stessa classe nel motomondiale 1984 e nel motomondiale 1986. Tra i sidecar si aggiudica il secondo titolo consecutivo il britannico Steve Webster che solitamente ha gareggiato con Tony Hewitt quale passeggero, il quale però proprio in questa occasione, a causa di un infortunio, è stato sostituito da Gavin Simmons.
Indice
1Classe 500
1.1Arrivati al traguardo
1.2Ritirati
1.3Non partiti
1.4Non qualificati
2Classe 250
2.1Arrivati al traguardo
2.2Ritirati
2.3Non qualificati
3Classe 125
3.1Arrivati al traguardo
3.2Ritirati
3.3Non qualificati
4Classe 80
4.1Arrivati al traguardo
4.2Ritirati
4.3Non qualificati
5Classe sidecar
5.1Arrivati al traguardo (posizioni a punti)[5]
6Note
7Collegamenti esterni
Classe 500
Il secondo posto nella gara, alle spalle del rivale Wayne Gardner è stato sufficiente a Eddie Lawson per festeggiare in anticipo il titolo mondiale; con 20 punti di vantaggio e un maggior numero di vittorie non può più essere superato. Al terzo posto sia della gara che della classifica mondiale è giunto lo statunitense Wayne Rainey[2].
Continua la lotta al vertice della classifica della 250, lo spagnolo Juan Garriga con la vittoria della gara si avvicina al connazionale Sito Pons, qui giunto al secondo posto; il distacco è ora di 6 punti. Al terzo posto della gara è giunto l'italiano Luca Cadalora[1].
Il già matematicamente campione della classe, lo spagnolo Jorge Martínez, si impone anche nella gara conclusiva della stagione, ottenendo il nono successo su undici prove disputate. Alle sue spalle si sono classificati il connazionale Julián Miralles Caballero e l'olandese Hans Spaan[1].
Anche nella classe di minor cilindrata, con il titolo iridato già assegnato da tempo, continua il dominio dello spagnolo Jorge Martínez che si è imposto per la sesta volta su sette prove, precedendo lo svizzero Stefan Dörflinger e il connazionale Àlex Crivillé[1].
Tony Hewitt, passeggero di Steve Webster, è costretto a saltare l'ultima gara a causa di un infortunio riportato al Lucky Strike Racing Day sul circuito di Zandvoort; lo sostituisce Gavin Simmons. Proprio Webster e Simmons vincono la corsa e si aggiudicano il titolo mondiale; è decisivo il ritiro per un guasto meccanico di Rolf Biland-Kurt Waltisperg, arrivati a Brno con 18 punti di vantaggio sui britannici; agli svizzeri sarebbe quindi bastato un 14º posto per diventare campioni. Il secondo posto in gara va ad Egbert Streuer-Bernard Schnieders, gli unici a insidiare la vittoria di Webster-Simmons[3][4].
Il secondo titolo consecutivo di Webster e Hewitt è dovuto principalmente alla costanza di risultati, sono infatti sempre andati a podio. Chiudono il campionato con 156 punti, mentre Biland, che ha vinto 6 gare, si ferma a 154. Streuer, 97 punti, scavalca Michel al terzo posto.