Insurrezione moro

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Insurrezione moro
parte della guerra fredda, della guerra al terrorismo, della disputa del Borneo del Nord e del conflitto civile nelle Filippine
Truppe filippine e statunitensi impegnate in addestramenti militari
Data29 marzo 1969 - 22 febbraio 2019
Luogosud delle Filippine
Schieramenti
Bandiera delle Filippine Filippine

Sostenute da:

  • Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
  • Bandiera dell'Australia Australia
  • Bandiera della Malaysia Malaysia
  • Bandiera dell'Indonesia Indonesia

International Monitoring Team

  • Bandiera del Brunei Brunei
  • Bandiera dell'Indonesia Indonesia
  • Bandiera del Giappone Giappone
  • Bandiera della Malaysia Malaysia
  • Bandiera dell'Europa Unione europea
Fronte di Liberazione Nazionale Moro (MNLF)
Fronte di Liberazione Islamico Moro (MILF)
Miliziani di Ampatuan
Organizzazione di Resistenza e Liberazione Moro (MRLO)

Dal 2005

  • Partito Comunista delle Filippine
  • Nuovo Esercito Popolare

Sostenuti in passato da:

  • Bandiera dell'Egitto Egitto (MILF)
  • Bandiera della Libia Libia (MNLF)
  • Bandiera della Malaysia Malaysia (MILF ed MNLF)
Movimento di Rajah Sulaiman
Khalifa Islamiyah Mindanao
  • Combattenti per la Libertà del Bangsamoro Islamico (BIFF)
  • Jemaah Islamiyah (JI)
  • Fazioni dell'MILF
  • Altri gruppi dell'MILF
  • Giustizia per il Movimento Islamico


  • Sostenuti da:

    Comandanti
    Bandiera delle Filippine Ferdinand Marcos (1969-1986)
    Bandiera delle Filippine Corazon Aquino (1986-1992)
    Bandiera delle Filippine Fidel Valdez Ramos (1992-1998)
    Bandiera delle Filippine Joseph Estrada (1998-2001)
    Bandiera delle Filippine Gloria Macapagal-Arroyo (2001-2010)
    Bandiera delle Filippine Benigno Aquino III (2010-2016)
    Bandiera delle Filippine Rodrigo Duterte (dal 2016)
    Nur Misuari
    Habier Malik
    Muslimin Sema
    Habib Mujahab Hashim
    Abul Khayr Alonto
    Murad Ebrahim
    Hashim Salamat
    Comandante Bravo

    In passato sostenuti da:
    Bandiera dell'Egitto Anwar Sadat[1]
    Bandiera della Libia Muʿammar Gheddafi

    Bandiera della Malaysia Mustapha Harun[2][3]
    Khadaffy Janjalani
    Galib Andang
    Ameril Umbra Kato†
    Isnilon Totoni Hapilon
    Effettivi
    125 000 soldati (2012)[4] 15,000[4]
    11,000[4]
    Ribelli e insorti: ignoto
    Abu Sayyaf: 400 miliziani[4]
    Perdite
    Perdite nell'Operation Enduring Freedom: 2002–2010: 572 soldati filippini
    18 soldati statunitensi (dal 2002)
    Ignoto
    Voci di rivolte presenti su Wikipedia
    Manuale

    L'insurrezione moro è stata una rivolta etnica separatista nelle Filippine, iniziata dall'etnia moro nelle province meridionali del paese e durata per mezzo secolo dal 1969 al 2019.

    Storia

    Il conflitto iniziò nel 1969, a causa di dissidi tra il governo filippino e gruppi islamici di ribelli di etnia moro. La rivolta fu scaturata da un presunto avvenimento, il massacro di Jabidah, dove sarebbero rimaste uccise una sessantina di persone di etnia moro, le quali si sarebbero dovute infiltrare nella regione di Sabah per via delle reclamazioni filippine sul territorio. Sebbene l'evento non sia mai stato verificato ufficialmente, il rivoluzionario Nur Misuari diede conseguentemente vita al Fronte di Liberazione Nazionale Moro (MNLF) e dichiarò guerra al presidente Ferdinand Marcos, con lo scopo di ottenere l'indipendenza dell'intera regione di Mindanao. Nel corso dei decenni successivi l'MNLF si scisse in alcuni sottogruppi dalle diverse ideologie, tra cui il Fronte di Liberazione Islamico Moro (MILF), un'armata che richiese invece lo stabilimento di uno Stato Islamico nelle Filippine. L'attività dei gruppi separatisti è il proseguimento di una lunga ribellione da parte dell'etnia moro, originatasi nel 1899 per contrastare il dominio statunitense nel territorio filippino. Sin da allora le forze ribelli si sono scontrate con il governo locale, avente base a Manila.

    Le cifre esatte delle vittime variano da fonte a fonte. Ciò nonostante, secondo stime dell'Uppsala Conflict Data Program sarebbero state uccise almeno 6 015 persone tra il 1989 e il 2012 a seguito dei conflitti armati tra il governo e le forze dell'Abu Sayyaf (ASG), Combattenti per la Libertà del Bangsamoro Islamico (BIFF), MILF e MNLF.[5]

    Le autorità filippine hanno rivelato il coinvolgimento di Abu Sayyaf] nel traffico illegale di sostanze stupefacenti, soprattutto la metanfetamina, per finanziare la sua lotta armata. Le autorità affermano che è molto probabile che Abu Sayyaf usi la metanfetamina per i combattimenti.[6] Inoltre, è stato scoperto il coinvolgimento del cartello di Sinaloa nel traffico di droga insieme alle triadi, è probabile un'alleanza con Abu Sayyaf.[7][8]

    Note

    1. ^ Moshe Yegar, 2002, p. 258 e seguenti.
    2. ^ Andrew Tian Huat Tan, 2004.
    3. ^ Shanti Nair, 2013, p. 67 e seguenti.
    4. ^ a b c d Lisa Huang, Victor Musembi e Ljiljana Petronic, 2012.
    5. ^ (EN) Philippines, su UCDP Conflict Encyclopedia, Upsala Universitet. URL consultato l'8 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2013).
    6. ^ (EN) Güncelleme Tarihi, Philippines: Abu Sayyaf uses drugs for recruits, funds, su World Bulletin, 29 settembre 2016.
    7. ^ (EN) Sinaloa cartel in cahoots with Chinese syndicates for Philippine ops – PDEA, su ABS-CBN News, ABS-CBN Corporation, 13 febbraio 2019. URL consultato il 13 febbraio 2019.
    8. ^ (EN) Artemio Dumlao, PDEA names triads behind shabu supply in Philippines, in The Philippine Star, Philstar Global Corp., 3 ottobre 2017. URL consultato il 13 febbraio 2019.

    Bibliografia

    • (EN) Lisa Huang, Victor Musembi e Ljiljana Petronic, The State-Moro Conflict in the Philippines (PDF), 2012 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2015).
    • (EN) Shanti Nair, Islam in Malaysian Foreign Policy, Londra, Routledge, 2013, ISBN 978-1-134-96099-6.
    • (EN) Andrew Tian Huat Tan, Security Perspectives of the Malay Archipelago. Security Linkages in the Second Front in the War on Terrorism, Cheltenham, Edward Elgar Publishing, 2004, ISBN 978-1-84376-997-2.
    • (EN) Moshe Yegar, Between Integration and Secession. The Muslim Communities of the Southern Philippines, Southern Thailand, and Western Burma/Myanmar, Lanham, Maryland, Lexington Books, 2002, ISBN 978-0-7391-0356-2.

    Voci correlate

    Collegamenti esterni

    • (EN) Philippines-Mindanao conflic, su Alert Net, Thomson Reuters Foundation, 4 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
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