Kejawèn

Kejawèn o giavanesimo, chiamato anche Kebatinan, Agama Jawa e Kepercayaan, è una tradizione religiosa giavanese, consistente in un amalgama di aspetti animistici, buddisti e indù. Ha le sue radici nella storia e nella religiosità giavanesi, che sincretizzano elementi di religioni differenti.

Definizioni

Una bambola Wayang che rappresenta Semar

Il termine kebatinan viene usato in modo intercambiabile con kejawèn,[1] Agama Jawa[2] e Kepercayaan,[3][4] sebbene questi non significhino esattamente la stessa cosa:

  • Kebatinan: "la scienza dellꞌinteriorità",[1][4] derivato dal termine arabico batin, che significa "interno" o "nascosto".[5]
  • Kejawèn: "giavanesmo",[1][6] la cultura e le credenze religiose e le pratiche dei Giavanesi della Giava Centrale e di quella Orientale.[7][6] "Non si tratta di una categoria religiosa, ma si riferisce a unꞌetica e a uno stile di vita che è ispirato dal pensiero giavanese."[8]
  • Agama Jawa: "la religione giavanese "[2]
  • Kepercayaan: "credo",[3] "fede",[4] termine completo: Kepercayaan kepada Tuhan Yang Maha Esa,[9] "Credente in Un Iddio Potente".[10] "Kepercayaan" è un termine ufficiale comprendente diverse forme di misticismo in Indonesia. Secondo Caldarola, "non è una caratterizzazione idonea di ciò che i gruppi mistici hanno in comune".[4] Essa comprende kebatinan, kejiwan e kerohanian.[4]

Kebatinan è la cura interna della pace interiore, che trova le proprie radici nelle tradizioni pre-islamiche,[11] laddove kejawèn è esterna e orientata verso la comunità, che si manifesta con pratiche e rituali.[11]

Storia

Giava è stata un crogiolo di religioni e culture, che ha creato unꞌampia gamma di fedi religiose, comprendenti animismo, culto degli spiriti e cosmologia.

Induismo e Buddismo

Una bambola Wayang rappresentante Garuda

Influenze indiane vennero per prime nella forma di Induismo, che raggiunsero lꞌArcipelago Indonesiano nel primo secolo.[12] Nel quarto secolo, i regni di Kutai nel Kalimantan Orientale, Tarumanagara nella Giava Occidentale e Holing (Kalingga) nella Giava Centrale, erano tra i primi stati Indù costituitisi nella regione. Parecchi notevoli antichi regni Indonesiani Indù sono Mataram, famoso per la costruzione del maestoso tempio Prambanan, seguito dal Kediri e dal Singhasari. Da allora lꞌinduismo, insieme al buddismo, si diffuse attraverso lꞌarcipelago e raggiunse il culmine della sua influenza nel quattordicesimo secolo. Lꞌultimo e il maggiore degli imperi indù-buddisti giavanesi, quello del Majapahit, influenzò lꞌintero arcipelago indonesiano.

Induismo e Buddismo penetrarono profondamente in tutti gli aspetti della società, mescolandosi con le tradizioni e la cultura indigene.[13]Un passaggio per questo fu lꞌascetico, chiamato "Resi" (Sanscrito rishi), che insegnò una varietà di pratiche mistiche. Un "resi" viveva circondato da studenti, che si prendevano cura delle necessità quotidiane del maestro. Le autorità dei Resi erano meramente cerimoniali. Presso le corti preti bramini e pudjangga (letterati sacri) legittimavano i governanti e collegavano la cosmologia indù alle loro esigenze politiche.[14] Attualmente, piccole enclave Indù sono sparpagliate sullꞌisola di Giava, ma vi è unꞌampia parte di popolazione Indu lungo la costa orientale vicina a Bali, specialmente intorno alla città di Banyuwangi.

Islam

Giava adottò[15][16] lꞌIslam verso il 1500 d.C.[15] Esso fu inizialmente accettato dalle ꞌꞌéliteꞌꞌ e dagli strati sociali più elevati, che contribuirono allꞌulteriore accettazione ed adozione. Il sufismo e altre versioni dellꞌIslam popolare furono più facilmente integrate nellꞌesistente religione popolare di Giava.[17] La versione dotta dellꞌIslam Sufi e di quello orientato verso la Shari`a sꞌintegrarono, fondendosi con i riti e i miti della esistente cultura indo-buddista.[15] Clifford Geertz descrisse ciò come abangan (educandato) e priyayiꞌ'[18]; "la classe più bassa e le varietà di élite del sincretismo giavanese".[15]

I Kyai, gli studiosi musulmani del ꞌꞌwritꞌꞌ[19] divennero la nuova ꞌꞌéliteꞌꞌ religiosa man mano che le influenze Indù diminuivano. LꞌIslam non riconosce gerarchie di capi religiosi né un formale clero, ma il governo coloniale olandese impose un elaborato ordine di rango per moschee e altre scuole islamiche di predicazione. In giavanese pesantren (scuole islamiche), i Kyai perpetuarono la tradizione del resi. Studenti intorno al Kyai provvedevano alle sue esigenze, come anche agricoltori intorno alla scuola.[20]

Cristianesimo

Il cristianesimo fu introdotto a Giava dai mercanti portoghesi e da missionari della Chiesa Riformata dei Paesi Bassi e nel 20º secolo anche dai Cattolici Romani, come i gesuiti e dai missionari verbiti. Oggi vi sono comunità cristiane, per la maggior parte riformate, nelle città maggiori, benché alcune zone rurali della Giava centro meridionale siano fortemente cattolico-romane.

Teosofia

Kejawèn è anche influenzata dalla teosofia. La teosofia era una religione molto popolare presso i residenti olandesi nelle Indie Olandesi dellꞌest allꞌinizio del 20º secolo. Anche molti indonesiani influenti entrarono nella Società Teosofica. Questꞌultima "ebbe un ruolo nella crescita" di Kejawèn allꞌinizio e nella metà del ventesimo secolo e numerosi gruppi ꞌꞌkebatinianiꞌꞌ furono fondati dai teosofi. Il gruppo kebatiniano Budi Setia, fondato nel 1949, considerava la "propria formale trasformazione in una loggia teosofica".[21]

Islam e kebatiniani

Sebbene a Giava predomini lꞌislamismo, kejawen, la cultura sincretica giavanese, gioca ancora un ruolo culturale sotterraneo presso molti giavanesi.[22]

Alcuni testi giavanesi raccontano di Syekh Siti Jenar (noto anche come Syekh Lemah Abang), che era entrato in conflitto con i Wali Sanga, i nove studiosi islamici a Giava, e il Sultanato di Demak.[23][24]

Con lꞌislamizzazione di Giava emerse una società con strutture labili di ꞌꞌleadershipꞌꞌ religiosa, ruotanti intorno agli Kyai, esperti in possesso di vari gradi di competenza nel folclore preislamico e islamico, nella fede e nella sua applicazione pratica.[13] I Kyais sono i principali intermediari tra le masse dei villaggi e il regno del soprannaturale.

Comunque, questa labilità della struttura della ꞌꞌleadershipꞌꞌ degli Kyai ha favorito lo scisma. Vi erano spesso forti divisioni tra Kyai ortodossi, che si limitavano a insegnare la legge islamica, quelli che insegnavano il misticismo e quelli che cercavano un Islam riformato con concetti scientifici moderni.

Come risultato, il giavanese riconosce due ampie correnti dꞌimpegno religioso:[25][26][27] I priyayi sono i discendenti dei membri della corte e delle classi più alte, erano guru che insegnavano lꞌarte indu-buddista della cultura interiore,[28] che sopravviveva nelle aree interne di Giava.[6] Geertz osservò che i priyayi giocano un ruolo centrale nellꞌinsegnamento dai kejawen e kebatinan allo abangan.[28]

  1. Santri o putihan ("i puri"), che la maggioranza dei giavanesi tende a seguire; sono coloro che pregano seguendo le cinque preghiere rituali giornaliere obbligatorie.[25] Essi sono più ortodossi nella loro fede e pratica islamiche,[13] e si oppongono agli abangan, che considerano eterodossi.[29]
  2. Abangan, "i rossi", che non seguono rigorosamente i rituali islamici.[25] Essi hanno mescolato i concetti pre-islamici animistici con quelli indù-buddisti con una superficiale accettazione del credo islamico,[13] ed enfatizzano lꞌimportanza della purezza dellꞌinteriorità personale, il batin.[25]

Questa distinzione tra "lꞌIslam Elevato o scritturalista, orientato alla shariꞌa dellꞌulama"[17] e lꞌ "Islam locale"[15] o "Islam popolare"[17][15] non è limitata a Giava, ma la si può trovare anche in altri paesi islamici.[15]

Ernest Gellner ha sviluppato un influente modello di società musulmana, nella quale questa dicotomia è centrale:[15]

«Egli vede una relazione dialettica tra i due, con periodi di dominanza scritturalista seguiti da un rilassamento nellꞌIslam popolare, emozionale, mistico e magico. La modernità – specialmente lꞌurbanizzazione e la letteratura di massa – sconvolge lꞌequilibrio tra i due, erodendo le basi sociali dellꞌIslam popolare. Si verifica così un irreversibile spostamento verso lꞌIslam scritturalista, che nella visione di Gellner è lꞌequivalente della secolarizzazione in Occidente.»

(van Bruinessen, 2000)

Bruinessen trova tutto ciò troppo limitato e distingue tre sfere sovrapposte:[15]

  1. Islam orientato alla Shari`a,
  2. Sufismo (Islam mistico, che ha le sue varianti dotte o popolari),
  3. I rituali periferici o locali, tombe locali, culti spirituali locali e fedi e pratiche in generale eterodosse.[30]
Marcia di "Santri" in Indonesia

La religiosità sincretistica giavanese ha una solida base popolare, superando di gran lunga i "santri"[31] e il sostegno per i partiti politici islamici. [32] Choy collega questo allꞌapparente apertura giavanese a nuove religioni, ma filtrando per lꞌaccettazione solo quegli elementi che sono adatti alla cultura giavanese.[33] Choy cita parecchi motivi per questa nominale identità islamica:[34]

  1. Gli allievi islamici in Java sono stati addestrati in ꞌꞌcurriculaꞌꞌ che erano adatti alle condizioni sociali di due o tre secoli fa, privi della capacità di impartire lo spirito e il senso dellꞌIslam;[33]
  2. Lꞌincapacità di riassumere i principi dellꞌIslam in punti base comprensibili che possano essere applicati alla vita quotidiana;[35]
  3. Kebatinan può essere insegnato e compreso senza la necessità dꞌinsegnare la lingua araba.[36]

Allꞌinizio del 20º secolo, parecchi gruppi incominciarono a divenire formalizzati, sviluppando insegnamenti sistematici e rituali, quindi offrendo unꞌalta forma di religiosità abangan, come alternativa allꞌIslam erudito.[37] Bruinessen opina che i movimenti kebatiniani siano un deliberato rigetto dellꞌIslam scritturale,[38] che nasce dallꞌIslam popolare.[17]

Caratteristiche

Un giavanese che sta meditando sotto un albero ꞌꞌBanyanꞌꞌ[39]. Indie orientali olandesi, prima del 1940.

Scopo

Kebatinan deriva dalla parola araba batin, che significa "interno" o "nascosto",[5] È una ricerca metafisica di armonia con la propria interiorità, un collegamento con lꞌuniverso e con un Dio Onnipotente.[40]Il Kebatinan crede in una "super-consapevolezza" che può essere raggiunta attraverso la meditazione.[41]

Credo

Kebatinano è una combinazione di metafisica, misticismo e altre dottrine esoteriche[42] di origini animistiche, induiste, buddiste e islamiche. Sebbene la cultura giavanese sia tollerante e aperta a nuove religioni, sono filtrate e accettate solo quelle qualità che sono adatte alla cultura, al carattere e alla personalità giavanesi.[33] Gli ideali giavanesi combinano la saggezza umana (wicaksana), la psiche (waskita) e la perfezione (sempurna). I seguaci devono controllare le loro passioni, evitando le ricchezze e i ꞌꞌcomfortꞌꞌ terreni, in modo che essi possano un giorno raggiungere lꞌarmonia illuminata e lꞌunione con lo spirito dellꞌuniverso.

Secondo Choy, i Kebatinani non hanno libri sacri profetici,[43] né festività e rituali religiosi distinti. Ciò non di meno, vari movimenti kebatinani hanno le proprie scritture fondanti e i fondatori.[44][45]

Un praticante kebatinano può essere identificato in una delle sei religioni riconosciute ufficialmente, mentre sottoscrive ancora la fede kebatinana e il relativo modo di vivere.

Appartenenza

Sebbene quella kebatinana sia la tradizione giavanese predominante, essa ha anche attratto praticanti da altri gruppi etnici e religiosi, quali i Cinesi e i Buddisti,[46] e stranieri dallꞌAustralia e dallꞌEuropa.[10] Il Presidente Suharto si annoverava tra i suoi aderenti. La loro totale appartenenza è difficile da stimare, come quanti dei suoi aderenti si identifichino in una delle religioni ufficiali.[47]

Riconoscimento ufficiale

Sebbene Pancasila, il fondamento filosofico nazionale dellꞌIndonesia, riconosca solo la "fede in uno e unico Dio"—che è spesso giustificato come il solo riconoscimento di monoteismo nel paese[48]—religioni non riconosciute dal governo sono parimenti tollerate.[22] Esiste unꞌampia pluralità di religioni e sette. A metà del 1956, il Ministero degli Affari Religiosi dellꞌIndonesia a Yogyakarta riferì di 63 sette religiose a Giava, oltre a quelle ufficiali. Di queste, 22 si trovavano nella Giava Occidentale, 35 nella Giava Centrale e 6 nella Giava Orientale.[20]

Queste comprendono anche i gruppi kebatinani, come i Sumarah. Queste correnti di pensiero e pratica, labilmente organizzate, furono legittimate nella Costituzione del 1945, ma non ottennero il riconoscimento ufficiale come religioni.[10] Nel 1973 furono riconosciute come Kepercayaan kepada Tuhan Yang Maha Esa (Indonesiano: Fede in Un Potente Iddio[49][50], ma tolte alla giurisdizione del Ministero della Religione e poste sotto quella Ministero della Formazione e della Cultura.[10]

Pratiche

Una varietà di pratiche viene usata dai kebatinani per acquisire lo ilmu, conoscenza, potere, cioè tiraka, "esercizi ascetici", "tecniche spirituali" e tapa o tapabrata "austerity".

Molti seguaci kebatinani cercano nella loro personale strada di trovare sollievo spirituale ed emozionale. Queste pratiche non si svolgono in chiese o moschee, ma a casa o in cantina. La meditazione nella cultura giavanese è una ricerca della propria saggezza e il tentativo di guadagnare forza psicologica. Questa tradizione viene tramandata da generazione in generazione.

Meditazione

Vi sono varie tapa:

  • tapa Ngalong (meditazione appesi a un albero)
  • tapa Kungkum (meditazione sotto una piccola cascata dꞌacqua o alla confluenza di due o tre fiumi / Tempuran / Tjampuhan)

Digiuno

Il digiuno è una pratica corrente cui ricorrono gli spiritualisti giavanesi per ottenere la disciplina della mente e del corpo e sbarazzarsi dei desideri materiali ed emotivi:

  • pasa Mutih (astensione dal cibarsi di qualunque alimento salato o dolcificato e mangiare solo riso e bere solo acqua pura)
  • pasa Senen-Kemis (digiunare il lunedì e il giovedì)
  • pasa Ngebleng (digiunare per un periodo più lungo, generalmente 3-5-7 giorni)

Culto animistico

Il Kebatinan spesso implica il culto animistico, poiché esso incoraggia i sacrifici e la devozione agli spiriti ancestrali locali.

Si ritiene che questi spiriti "abitino" oggetti naturali o artefatti, esseri umani e luoghi tombali di importanti ꞌꞌwaliꞌꞌ (santi musulmani). Malattie e altre disgrazie sono fatti risalire a tali spiriti e se i sacrifici o i pellegrinaggi non placano queste divinità arrabbiate, si consiglia un dukun, o guaritore.

Altre pratiche

Altre pratiche:

  • tapa Pati-Geni (evitare il fuoco o la luce per un giorno o più giorni e isolarsi in stanze scure),
  • tapa Ngadam (stare/camminare a piedi da tramonto a tramonto, 24 ore in silenzio)

Testi storici

Le pratiche Kebatinane e kejawen sono scritte per esteso in testi che sono conservati nella biblioteca Sonobudoyo a Yogyakarta, e le principali biblioteche Kraton di Surakarta e Yogyakarta. Molti dei testi sono deliberatamente ellittici, cosicché coloro che non operano con iniziati o insegnanti non sono in grado di accertare o comprendere le dottrine e le pratiche esoteriche cosicché chi non conosce gli iniziati o gli insegnanti non è in grado di accertare o comprendere le dottrine e le pratiche esoteriche. In pochi casi vengono utilizzati testi codificati con un sistema segreto per decifrarli.

Ma secondo Bruinessen, la messa per iscritto degli insegnamenti kebatinani è stata una novità che comparve con lꞌistituzionalizzazione dei movimenti kebatinani allꞌinizio del 20º secolo.

Organizzazioni kebatinane

La comparsa dei movimenti formali kebatinani riflette la modernizzazione dellꞌIndonesia.[1] I movimenti kebatinani comparvero allꞌinizio degli anni 1900 in circoli urbani tradizionali di élite,[15] insieme al sorgere del nazionalismo e del Muhammadiyah, un movimento modernista islamico.[1] Hardopusoro, uno dei primi movimenti kebatinana, aveva forti legami con la Società Teosofica.[1] Qualcuno rimase molto elitista, mentre altri accettarono seguaci urbani e rurali di livello inferiore, quindi popolarizzando lꞌꞌꞌabanganꞌꞌ o lꞌIslam sincretista, come alternativa allꞌIslam orientato alla ꞌꞌshari`aꞌꞌ.[15]

Dopo che lꞌIndonesia aveva ottenuto lꞌindipendenza nel 1945, i kebatinani ricevettero sostegno politico e attrassero molti seguaci.[45] I movimenti kebatinani furono visti dalle ꞌꞌéliteꞌꞌ nazionaliste come alleati contro il sorgere dellꞌIslam politico.[38] La battaglia politica tra i partiti musulmani e i comunisti e nazionalisti portò a una demarcazione più netta fra lꞌIslam sincretistico e quello orientato alla ꞌꞌshari`aꞌꞌ, laddove la maggior parte dei movimenti kebatinani erano affiliati con i partiti comunista o nazionalista.[17]La relazione tra religione c.q. "spiritualità", politica e conflitti (post-)coloniali non riguardò solo lꞌIndonesia. In India, i movimenti riformatori Hindu coinvolsero sia le riforme religiose, sia quelle social: ad esempio il Brahmo Samaj,[51] Vivekananda, che modernizzò Advaita Vedanta,[52] Aurobindo[53] e il Mahatma Gandhi.[53] Nei paesi buddisti, il modernismo buddista era una risposta contro il potere coloniale e la cultura occidentale.[54] In Sri Lanka, buddismo theravada fu rivitalizzato nel conflitto contro le leggi coloniali. Qui la Società Teosofica giocò un ruolo essenziale.[55][56][57] In Cina, Taixu propagò un buddismo umanistico, che è di nuovo appoggiato da Jing Hui, lꞌex abate del Monastero Bailin.[58] In Giappone, il buddismo adottò politiche nazionalistiche per sopravvivere nellꞌera moderna, nella quale egli perse il sostegno dal governo.[59][54] Lo Zen fu popolarizzato nellꞌovest da aderenti a questo buddismo moderno, specialmente da D.T. Suzuki e da Hakuun Yasutani.[60][54]

Organizzazioni "ombrello", rappresentanti parecchie centinaia di organizzazioni kebatinane, esercitarono lobbismo per ottenere legittimazione e riconoscimento come religioni ufficiali.[1][61] Esse sono registrate allo HKP (Himpunan Penghayat Kepercayaan), che è controllato dal PAKEM (Pengawas Aliran Kepercayaan Masyarakat). Dopo lꞌera di Suharto (1967-1998), i movimenti kebatinani persero appoggio politico,[62] e sono diventate meno dinamiche poiché i loro aderenti evitavano lꞌimpegno pubblico.[1]

In tutto parecchie centinaia di gruppi kebatinani sono o sono stati registrati, e i più noti di loro sono:[63]

Subud

Il Subud fu fondato negli anni 1920 da Muhammad Subuh Sumohadiwidjojo. Il nome Subud fu usato per la prima volta verso la fine degli anni 1940, quando fu registrato legalmente in Indonesia. La base del Subud è un esercizio spirituale cui si fa comunemente riferimento come il latihan kejiwaan, che Muhammad Subuh definì "la guida dal Potere di Dio" o "la Grande Forza della Vita". Lo scopo del Subud è quello di ottenere la perfezione del carattere secondo la volontà di Dio.[66] Solo quando la passione, il cuore e la mente sono separate dal sentire interiore, è possibile prendere contatto con la "Grande Forza della Vita" che permea tutto.[67]

Muhammad Subuh vide lꞌattuale età come una che richiede personale evidenza e prova di realtà religiose o spirituali, poiché la gente non crede più alle parole. Egli sostenne che Subud non è un nuovo insegnamento o religione ma soltanto che lo stesso ꞌꞌlatihan kejiwaanꞌꞌ è il genere di prova che lꞌumanità sta cercando. Egli respinge anche la classificazione di Subud come unꞌorganizzazione kebatinana. Vi sono ora gruppi Subud in circa 83 paesi, con una partecipazione mondiale di circa a 10000 soggetti.[68]

Si dice che il nome Subud sia formato dai termini in sanscrito susila ("il buon carattere dellꞌuomo"[66]), bodhi ("la forza dellꞌIo interiore"[69]) e dharma ("credere in Dio")[70][71].

Sumarah

Il Sumarah fu formato negli anni 1930 da Pak Hardo, Pak Soekino e Pak Sutadi, senza formale organizzazione.[72] In quei primi tempi, ai membri più giovani veniva insegnato il kanoman, pratiche occulte che comprendevano lꞌinvulnerabilità a coltelli e ad armi da fuoco. Questo fu visto come essenziale nella battaglia contro i poteri coloniali olandesi.[72] Intorno al 1950, quando lꞌIndonesia divenne una nazione indipendente, il Sumarah fu snellito e organizzato dal Dr. Surono. Lꞌenfasi si spostò dal magico allꞌ"arrendersi a Dio".[72] Dal 1957 conflitti interni emersero tra il dr. Surono e i fondatori Pak Hardo e Pak Sadina, che condussero a un cambio della ꞌꞌleadershipꞌꞌ nella persona del dr. Ary Muthy nel 1967.[72]

La teologia del Sumarah sostiene che lꞌanima del genere umano è come lo Spirito Santo, un lampo dellꞌEssenza Divina, il che significa che noi, nella nostra essenza, siamo simili a Dio. In altre parole, "Ognuno può trovare Dio in sé stesso", una fede simile a "I=God" teoria che si trova nella letteratura in indo-giavanese.[73]

Secondo la teologia Sumarah, lꞌuomo e il suo mondo spirituale sono divisi in tre parti:[73]

  • Il corpo fisico e la mente: una parte, Sukusma, governa le passioni mentre nella mente, la facoltà di pensare ha due funzioni:
    • Registrare i ricordi
    • Servire come mezzo di comunicazione con Dio
  • Il mondo invisibile, che si trova nel petto. Èla Jiwa, lꞌineffabile anima, che fornisce le forze trainanti che governano pensiero e ragione. È qui che si trova il più profondo sentire (Rasa).
  • Il mondo più elusivo e sublime. Il mondo più elusivo e sublime è nascosto da qualche parte vicino al cuore.

Il concetto di Dio secondo Sumarah è differente da quello dellꞌIslam. Esso ha una visione panteistica della realtà, considerando Dio presente in ogni essere vivente.[73]

Pangestu

Pangestu fu fondato nel 1949.[74] La sua dottrina fu rivelata nel 1932 a Sunarto Mertowarjoyo e posta per iscritto nel Setat Sasangka Djati da R.T. Harjoparakowo e da R. Trihardono Sumodiharjo Pangastu.[74] Esso descrive il modo di ottenere lo wahyu, la benedizione di Dio.[75]

Sapta Dharma

Sapta Dharma fu fondato nel 1952 da Harjo Sapura, dopo che aveva ricevuto la rivelazione.[76] Secondo Sri Pawenang, è stata la volontà di Dio a fornire al popolo indonesiano la nuova spiritualità in un tempo di crisi.[76] Il suo scopo è liberare lꞌuomo dalle sue passioni.[74]

Secondo gli insegnamenti di Sapta Dharma, suji (la meditazione) è necessaria per penetrare attraverso differenti strati di ostacoli per raggiungere Semar, lo spirito guardiano di Giava.[77] Teoria e pratica assomigliano allꞌindù Kundalini Yoga, con lo scopo di svegliare lꞌenergia Kundalini e guidarlo attraverso i chakra.[74]

Majapahit Pancasila

Majapahit Pancasila,[78] acronimo "Sadhar Mapan"[78] fu fondato da W. Hardjanta Pardjapangarsa.[79]Esso si basa sulle pratiche giavanesi Hindu-yoga,[80] c.q. Kundalini yoga,[79] piuttosto che sulla pratica rituale balinese come è prevalente in Parisada Hindu Dharma.[80] Secondo Hardjanta, le sue pratiche meditative conducono anche allꞌinvulnerabilità ai pugnali, daghe e ad altre armi.[81]

Diffusione dei kebatinani

Malesia

La fede kebatinana, nelle sue varie forme, si è diffusa in varie parti della Malesia, mentre alcuni individui lꞌhanno combinata con i concetti islamici (p.es. proclamando sé stessi come profeti della ꞌꞌnew-ageꞌꞌ islamica, ma rilasciando messaggi che sono una combinazione di fedi islamica e kebatinana). Questo ha portato le autorità malesi islamiche a dichiarare elementi di kebatinana come "syirik" (shirk) e interpretazioni antislamiche. I kebatinani dellꞌIslam si sono sparsi in Malesia tra i praticanti del silat, guaritori tradizionali e alcuni predicatori (come Ariffin Mohammed e altri autoproclamantesi profeti islamici).

Paesi Bassi

Nei Paesi Bassi, lꞌex potere coloniale in Indonesia, sono ancora attivi alcuni gruppi kebatinani.[82]

Singapore

Poiché la maggioranza dei malesi di Singapore sono di discendenza indonesiana, in particolare da Giava, molti dei kebatinani sono ancora praticanti, specialmente nella popolazione più anziana. Comunque, la pratica è ancora diffusa fra gruppi giavanesi Silat e Kuda Kepang e anche tradizionali sciamani.

Note

  1. ^ a b c d e f g h Ooi, 2004, p. 719
  2. ^ a b Caldarola, 1982, p. 501
  3. ^ a b Hooker, 1988, p. 196
  4. ^ a b c d e Caldarola, 1982, p. 539, nota 30
  5. ^ a b Levenda, 2011, p. 72
  6. ^ a b c Mulder, 2005, p. 16
  7. ^ Oey, 2000, pp. 58-59
  8. ^ Mulder, 2005, p. 17
  9. ^ Indonesia: religione nativa della Giava Orientale chiamata ꞌꞌAliran Kepercayaanꞌꞌ o ꞌꞌKepercayaan Kepada Tuhan Yang Maha Esaꞌꞌ, nota anche come Pangistu; il suo ꞌꞌstatusꞌꞌ e trattamento dei suoi membri musulmani fondamentalisti (2003-giugno 2004)
  10. ^ a b c d Choy, 1999, p. 112
  11. ^ a b Levenda, 2011, p. 73
  12. ^ McDaniel, 2010
  13. ^ a b c d van der Kroef|1961
  14. ^ Van der Kroef, 1961
  15. ^ a b c d e f g h i j k van Bruinessen, 2000a
  16. ^ Bruinessen: "Java si convertì allꞌIslam piuttosto tardi; il processo ebbe inizio seriamente intorno al 1500 d.C., cioè al tempo delle grandi ribellioni Alevi. "Adozione dellꞌIslam" è forse un termine migliore che "conversione", poiché i giavanesi erano deliberatamente sincretisti. Per molti dei neo-islamici, specialmente nella variante sufi, fu una benvenuta fonte addizionale di potere spirituale e non una sostituzione di quanto essi già avevano"
  17. ^ a b c d e van Bruinessen|2000a
  18. ^ Priyayi (o Prijaji) era la classe della nobiltà di toga durante l'era coloniale olandese in Indonesia, opposta alla nobiltà regia o bangsawan in indonesiano, detta anche ningrat in giavanese.
  19. ^ ꞌꞌwritꞌꞌ: nella ꞌꞌcommon lawꞌꞌ, è un atto giuridico emanato da un ente dotato di autorità amministrativa o giurisdizionale.
  20. ^ a b van der Kroef, 1961
  21. ^ M. J. Sedgwick, Western Sufism: From the Abbasids to the new age, 2017.
  22. ^ a b Mulder, 2005
  23. ^ Headley, 2004, pp. 367-368
  24. ^ Azra, 2006, p. 129
  25. ^ a b c d Mulder, 2005, p. 15
  26. ^ Lꞌantropologo Clifford Geertz fece una ben nota, sebbene criticata, triplice distinzione tra abangan, antri e priyayi.
  27. ^ Mulder, 2005, pp. 21-22
  28. ^ a b Mulder, 2005, p. 21
  29. ^ Mulder, 2005, p. 15-16
  30. ^
    (EN)

    «Bruinessen: "This third sphere was no doubt in most parts of the world for many years the one that had by far the greatest numbers of adherents. It has often been through Sufism that people from the heterodox periphery gradually moved towards some degree of conformity with orthodoxy."»

    (IT)

    «Bruinessen: "Questa terza sfera esistette indubbiamente nella maggior parte del mondo per molti anni, quella che contava il di gran lunga maggiore numero di aderenti. Si è verificato spesso che attraverso il Sufismo la gente dalla periferia eterodossa, gradualmente si sia spostata in qualche misura verso un certo grado di conformità allꞌortodossia."»

    (van Bruinessen, 2000°)

  31. ^ In Indonesia, santri è il termine che identifica coloro che seguono la formazione religiosa islamica nelle pesantren (collegi islamici). I santri rimangono abitualmente sul posto finché la loro formazione non è completa.
  32. ^ Mulder, 2005, p. 22-24
  33. ^ a b c Choy, 1999, p. 109
  34. ^ Choy, 1999, pp. 109-110
  35. ^ Choy, 1999, p. 109-110
  36. ^ Choy, 1999, p. 110
  37. ^ Masud Salvatore, van Bruinessen, 2009, p. 148
  38. ^ a b van Bruinessen, 2000b
  39. ^ Il ꞌꞌBanyanꞌꞌ è un albero del tipo di quello dei fichi
  40. ^ Choy, 1999, p. 107
  41. ^ Choy|1999|p. 110
  42. ^ Choy, 199, p. 107
  43. ^ Choy, 1999, p. 108
  44. ^ Choy, 1999
  45. ^ a b Masud, Salvatore, van Bruinessen, 2009, p. 148
  46. ^ Choy, 1999, p. 111-112
  47. ^ Beatty, 1999
  48. ^ Sebbene il panteismo fosse anchꞌesso fiorente, il rafforzamento del monoteismo in Indonesia è aumentato costantemente fin dal 1970.
  49. ^ Choy, 199, p. 112
  50. ^ Esa ha un significato ambiguo che non sempre significa uno e ciò che qui risulta è una traduzione imperfetta della frase.
  51. ^ Sinari|2000
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  53. ^ a b Sinari, 2000
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