Oporornis agilis

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Parula del Connecticut
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseAves
SottoclasseNeornithes
SuperordineNeognathae
OrdinePasseriformes
SottordineOscines
InfraordinePasserida
SuperfamigliaPasseroidea
FamigliaParulidae
GenereOporornis
S. F. Baird, 1858
SpecieO. agilis
Nomenclatura binomiale
Oporornis agilis
(A. Wilson, 1811)
Areale

     Areale di nidificazione

     Areale di svernamento

La parula del Connecticut (Oporornis agilis (A. Wilson, 1811)), unica specie del genere Oporornis S. F. Baird, 1858, è un uccello della famiglia dei Parulidi originario delle regioni centro-settentrionali del Nordamerica[2].

Descrizione

La parula del Connecticut è uno degli uccelli canori meno conosciuti del Nordamerica[3][4]. Questa parula timida e schiva rimane tuttora poco studiata, in parte a causa delle sue abitudini riservate, e il suo nido venne scoperto soltanto quasi 70 anni dopo la prima descrizione della specie[3].

Misura 13–15 cm di lunghezza[3], ha un'apertura alare di 23 cm[5] e pesa circa 15 g[3]. Sopra è prevalentemente oliva o bruno-oliva, con regioni inferiori color giallo chiaro e un cappuccio grigio o brunastro, che si estende fino alla parte inferiore della gola[3][5]. Il maschio e la femmina sono simili nell'aspetto durante tutto l'anno, ma la femmina ha colori generalmente più spenti del maschio. Gli esemplari immaturi hanno una colorazione meno vivida degli adulti, con testa marroncina e gola più chiara. In ogni tipo di piumaggio vi è sempre un anello oculare bianco completo attorno ad ogni occhio. La parula del Connecticut ha una coda corta, e zampe e dita sono rosa[3][5].

Questa specie si distingue da tutte le altre parule per la sua abitudine di camminare sul terreno in modo elastico, abbassando su e giù la breve coda[5].

Distribuzione e habitat

La parula del Connecticut giunge in maggio nei suoi terreni di nidificazione, che si estendono dalla Columbia Britannica centrale verso est, attraverso il Canada centrale, fino al Québec orientale e alla parte settentrionale della regione dei Grandi Laghi degli Stati Uniti[3][4]. In agosto, questa specie migra verso i suoi territori di svernamento situati a est delle Ande attorno al bacino amazzonico in Colombia, Venezuela, Perù, Guyana francese e Brasile[3].

Sebbene il primo esemplare noto di questa specie sia stato catturato in Connecticut, il nome comune di questa parula è fuorviante, in quanto essa non nidifica affatto in questo territorio e anche durante le migrazioni vi appare solo di rado[3].

La parula del Connecticut nidifica nei boschi aperti, nelle foreste e nelle aree paludose di pianura[3][5]. Predilige i boschetti di pini maturi e multistratificati, in particolare quelli dotati di un fitto sottobosco di latifoglie[4][6].

Nelle aree di svernamento frequenta i boschi, i margini delle foreste e le fitte aree arbustive di seconda ricrescita[3].

Biologia

Gran parte di quel che sappiamo sulla parula del Connecticut deriva dall'osservazione di una singola coppia nidificante del Michigan, e non sono mai stati effettuati rigorosi studi sperimentali sulla sua biologia generale[3]. Il maschio di parula del Connecticut produce un rumoroso canto sonoro in cui una frase di due o tre parti viene ripetuta in fila diverse volte[3]. Esso è stato descritto come una sorta di tweet chuh WHIP-uh chee-uh-WHIP-uh chee-uh-WAY[5]. Di solito il maschio canta dai rami di un albero elevato nella parte medio-inferiore della volta, e la maggiore attività si registra al mattino presto[4]. Il canto viene presumibilmente utilizzato per manifestare il predominio territoriale e per attrarre le femmine[3].

Questa specie è altamente territoriale durante i mesi estivi, quando avvengono il corteggiamento, l'accoppiamento e la nidificazione[3]. La parula del Connecticut probabilmente nidifica tra la metà di giugno e i primi di agosto[4]. Il nido è costituito da una coppa compatta e nascosta fatta di erba e foglie, imbottita con materiale soffice e situata sul terreno o nelle sue vicinanze[4][5]. La femmina depone una singola covata di tre-cinque uova in ogni stagione riproduttiva. Le uova, di forma ovale, sono di color bianco-crema e presentano una serie di macchie e chiazze marrone-grigiastro[7].

Sono disponibili solamente poche altre informazioni riguardo alla biologia della parula del Connecticut, ma si ritiene che essa possa raggiungere almeno i quattro anni di vita[7].

Conservazione

Nonostante la parula del Connecticut non sia attualmente considerata una specie minacciata a livello globale[8], la sua popolazione subì un declino tra la fine del XIX secolo e i primi del XX secolo, che è stato attribuito alla raccolta sconsiderata di esemplari da parte dei naturalisti[3]. Durante la sua migrazione autunnale avvengono molti incidenti dovuti alle collisioni con fari e altri edifici[3].

La parula del Connecticut è inoltre vulnerabile alla perdita dell'habitat nei suoi territori di svernamento del Sudamerica[3]. Tra gli altri fattori di minaccia ricordiamo la distruzione delle foreste di pini grigi e la frammentazione dell'habitat nei suoi terreni di nidificazione[7].

L'areale della parula del Connecticut è frammentato già di natura, perfino in condizioni ambientali ottimali[7]. Tuttavia, la specie non è considerata «in pericolo» né «minacciata» in nessuno degli stati in cui è presente[3].

Attualmente non sono all'opera attività di conservazione per la parula del Connecticut nelle Foreste Nazionali di Michigan, Minnesota e Wisconsin, ma una bozza di linee guida per la conservazione della specie è stata stilata nella Foresta Nazionale di Chequamegon-Nicolet nel Wisconsin. Tra queste figurano la conservazione delle foreste di pino grigio, della copertura di muschi e di un fitto strato di arbusti, in quanto essi sembrano essere una caratteristica principale dell'habitat della specie[7].

Questa timida parula rimane tuttora una delle specie meno conosciute del Nordamerica, e sarebbe utile approfondire con adeguati studi la sua biologia, in particolare quella inerente al suo comportamento riproduttivo. Sono necessari anche studi che valutino l'esatta distribuzione delle sue aree di svernamento[3].

Note

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Oporornis agilis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Parulidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 23 dicembre 2015.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t J. Pitocchelli, J. Bouchie and D. Jones (1997) Connecticut warbler (Oporornis agilis). In: A. Poole (Ed.) The Birds of North America Online. Cornell Lab of Ornithology, Ithaca.
  4. ^ a b c d e f R. W. Campbell (2001) The Birds of British Columbia. Volume 4: Passerines. Wood-warblers through Old World Sparrows. UBC Press, Vancouver, British Columbia.
  5. ^ a b c d e f g F. Vuilleumier (Ed.) (2009) American Museum of Natural History. Birds of North America: Western Region. DK Publishing, New York.
  6. ^ Wisconsin Department of Natural Resources - Connecticut warbler (Oporornis agilis) Archiviato il 27 settembre 2011 in Internet Archive. (March, 2011).
  7. ^ a b c d e J. Kudell-Ekstrum (2002) Conservation Assessment for the Connecticut Warbler (Oporornis agilis). USDA Forest Service, Eastern Region, Milwaukee, Wisconsin.
  8. ^ BirdLife International (August, 2011).

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Collegamenti esterni

  • Oporornis agilis, in Avibase - il database degli uccelli nel mondo, Bird Studies Canada.
  • Connecticut Warbler Species Account – Cornell Lab of Ornithology
  • Connecticut Warbler – Oporornis agilis – USGS Patuxent Bird Identification InfoCenter
Controllo di autoritàJ9U (ENHE) 987007541909805171
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