Posto di movimento

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Posto di movimento Vat (Udine)

Il posto di movimento (abbreviato PM) è una località di servizio[1] che espleta solo funzioni connesse alla circolazione dei treni e che non effettua servizio viaggiatori e/o merci[2]. Un posto di movimento può essere presenziato da un Dirigente Movimento, da un deviatore (in tal caso svolge solamente funzione di distanziamento ma non permette precedenze o incroci) o essere impresenziato: in tal caso viene esercito o in auto-comando o in telecomando.[3] Può trovarsi tanto su linee a doppio binario quanto su quelle a semplice.

Diversamente da una stazione adibita a servizio pubblico, a cui viene generalmente assegnato il nome delle località servite, un posto di movimento può anche assumere il nome corrispondente alla progressiva chilometrica corrispondente all'asse del fabbricato (qualora questo sia presente) che ospita gli impianti atti alla gestione della circolazione, come ad esempio il PM km 5+420 sulle linee ferroviarie Treviglio-Cremona e Brescia-Cremona o il PM km 11+959 - corrispondente all'ex stazione di Airole - sulla linea ferroviaria Cuneo-Ventimiglia.

Funzioni e caratteristiche

Un posto di movimento, in tutto e per tutto stazione ferroviaria,[4] è composto da soli fabbricati di servizio al cui interno si trovano gli impianti che sovrintendono alla manovra dei deviatoi e dei segnali e degli eventuali passaggi a livello,[5] mancando di strutture solitamente dedicate al servizio viaggiatori quali banchine, tettoie o lo stesso fabbricato viaggiatori. Hanno generalmente doppio segnalamento di protezione e partenza.[4]

Le funzioni di un posto di movimento sono quelle di consentire incroci e precedenze o di permettere il ricovero di treni cantiere e mezzi d'opera per la manutenzione della linea.[5] Per questo motivo la sua ubicazione è normalmente individuata in posizione intermedia tra due località di servizio molto distanti tra loro in modo da aumentare le potenzialità di una linea ferroviaria in termini di tracce orarie disponibili.[6]

Tipologie particolari

Associabili ai posti di movimento per funzioni sono i posti di passaggio tra il doppio e il semplice binario e i posti di comunicazione. Essi tuttavia generalmente non sono dotati di segnalamento di partenza, al contrario di stazioni adibite al servizio viaggiatori o merci.[4]

Posto di passaggio

Piano schematico del posto provvisorio di movimento (designato come posto di passaggio) sito al chilometro 49+922 della ferrovia Roma-Cassino-Napoli

Il posto di passaggio fra il doppio e il semplice binario (PP) è una particolare forma di posto di movimento ove avviene il passaggio da doppio a semplice binario.[4][7] Esso è tendenzialmente temporaneo in quanto generalmente connesso alle varie fasi di raddoppio di una linea ferroviaria anche se esistono casi di posti di passaggio che sono rimasti in esercizio per parecchi anni a causa dell'allungamento dei tempi relativi al completamento del raddoppio stesso (come ad esempio l'ex PP San Lorenzo, sulla ferrovia Genova-Ventimiglia, attivo per ben 17 anni prima del proseguimento del raddoppio del 2016).

Posto di comunicazione

La stazione di Citerna Taro, posta sulla ferrovia Pontremolese, dal 2014 posto di comunicazione in occasione dei lavori di raddoppio della linea

Il posto di comunicazione (PC) è una località di servizio, posta esclusivamente su linee a doppio binario e dotata di sole comunicazioni (due deviatoi paralleli comunicanti tra loro) che permettono il passaggio dei convogli tra i due binari della stessa linea (dal binario pari a quello dispari o viceversa).[4][8] Non sono presenti, quindi, altri binari di circolazione o secondari.

Note

  1. ^ Il termine "località di servizio" viene utilizzato nella terminologia delle FS per indicare genericamente un qualunque impianto di stazione. Cfr RFI, Regolamento per la circolazione treni, art. 2.4, edizione 1962.
  2. ^ Lineamenti di infrastrutture ferroviarie, op. cit.
  3. ^ Dispense, cap. 7.1.2.
  4. ^ a b c d e Regolamento Circolazione Ferroviaria, punto 2.13, p. 5.
  5. ^ a b Corso di Terminali per i Trasporti e la Logistica - Le stazioni ferroviarie, op. cit.
  6. ^ Maja, p. 6.
  7. ^ Guida, Milizia, Dizionario, p. 251
  8. ^ Guida, Milizia, Dizionario, p. 250.

Bibliografia

  • Pier Luigi Guida e Eugenio Milizia, Dizionario ferroviario. Movimento, Circolazione, Impianti di segnalamento e sicurezza. MovIS, Roma, Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani, 2000.
  • Antonio Musso, Dispense del corso di progetto di terminali ed impianti di trasporto, anni 2010-2011, cap. 7, I nodi ferroviari (PDF), su w3.uniroma1.it. URL consultato il 18 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2014).
  • Franco Policicchio, Lineamenti di infrastrutture ferroviarie, su books.google.it, Firenze University Press, Università degli Studi di Firenze, 2007, ISBN 978-88-8453-632-7.
  • Umberto Crisalli, Corso di Terminali per i Trasporti e la Logistica - Le stazioni ferroviarie (PDF), su uniroma2.it, Roma, Università degli Studi di Roma Tor Vergata. URL consultato il 20 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2014).
  • Impianti di stazione - Corso trasporti ferroviari, aerei, navali (PDF), su host.uniroma3.it, Roma, Università Roma Tre. URL consultato il 20 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2014).
  • Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, Allegato B: Regolamento Circolazione Ferroviaria, in Decreto n. 4 del 2012, 9 agosto 2012. URL consultato il 1º agosto 2021.
  • Roberto Maja, Circolazione ferroviaria, dispensa del corso di Esercizio Ferroviario, Politecnico di Milano, 2013.

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