Tetraedro

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Tetraedro
TipoSolido platonico
Forma facceTriangoli
Nº facce4
Nº spigoli6
Nº vertici4
Valenze vertici3
Notazione di Wythoff3 | 2 3
| 2 2 2
Notazione di Schläfli{3,3}
h{4,3}, s{2,4}, sr{2,2}
Diagramma di Coxeter-Dynkin =

Gruppo di simmetriaGruppo simmetrico S 4 {\displaystyle S_{4}}
Dualese stesso
Angoli diedralicirca 70° 32′
Proprietànon chirale
Politopi correlati
Figura al vertice
Poliedro duale
Sviluppo piano
Manuale
Modello 3D (in formato .stl) di un tetraedro

In geometria, un tetraedro è un poliedro con quattro facce. Un tetraedro è necessariamente convesso, le sue facce sono triangolari, ha 4 vertici e 6 spigoli.

Il tetraedro si può definire anche come simplesso tridimensionale, vale a dire come il solido tridimensionale col minor numero di vertici.

Il tetraedro regolare è uno dei cinque solidi platonici, cioè uno dei poliedri regolari e le sue facce sono triangoli equilateri. Esso presenta un angolo diedro di circa 70° 31′ 43,606″ o più precisamente di angolo diedro arccos 1 3 {\displaystyle \textstyle \arccos {\frac {1}{3}}} .

Parametri metrici

Alcuni parametri metrici del tetraedro regolare con spigoli di lunghezza a {\displaystyle a} sono i seguenti:

Altezza (cioè distanza fra vertice e faccia opposta) 6 a 3 {\displaystyle \,{\frac {{\sqrt {6}}a}{3}}}
Angolo diedrale arccos ( 1 3 ) {\displaystyle \,\arccos \left({\frac {1}{3}}\right)} (circa 71°)
Area della superficie totale a 2 3 {\displaystyle \,a^{2}{\sqrt {3}}}
Volume 1 12 a 3 2 {\displaystyle \,{\frac {1}{12}}a^{3}{\sqrt {2}}}

La costruzione di Euclide

Fig. 1: determinazione dello spigolo A C {\displaystyle AC} del tetraedro inscritto nella sfera di diametro A B {\displaystyle AB}
Fig. 2: costruzione del tetraedro

Nel libro XIII dei suoi Elementi, Euclide descrive il metodo per inscrivere un tetraedro regolare in una sfera di diametro dato. La costruzione descritta da Euclide è la seguente:

Sia A B {\displaystyle AB} (vedi Fig. 1) un diametro della sfera data; lo si divida nel punto D {\displaystyle D} in modo che A D {\displaystyle AD} sia il doppio di D B {\displaystyle DB} . Su questo diametro si costruisca un semicerchio, si alzi la perpendicolare da D {\displaystyle D} e si denoti con C {\displaystyle C} il punto di intersezione tra tale perpendicolare e la circonferenza. Infine, si congiungano i punti A C {\displaystyle AC} .

Si replichi la stessa costruzione su due piani passanti per A B {\displaystyle AB} , con angolo diedro di 120° rispetto al piano iniziale (Fig. 2). Si traccino infine le congiungenti fra i punti C E {\displaystyle CE} , C F {\displaystyle CF} ed E F {\displaystyle EF} .

È chiaro che i vertici A {\displaystyle A} , C {\displaystyle C} , E {\displaystyle E} e F {\displaystyle F} si trovano sugli archi di cerchio costruiti sul diametro A B {\displaystyle AB} , quindi si trovano tutti sulla superficie della sfera di pari diametro. Per costruzione gli spigoli A C {\displaystyle AC} , A E {\displaystyle AE} ed A F {\displaystyle AF} sono uguali fra loro, così come lo sono gli spigoli C E {\displaystyle CE} , C F {\displaystyle CF} ed E F {\displaystyle EF} (questi ultimi determinano il triangolo equilatero alla base del tetraedro). Rimane da verificare che questi due gruppi di spigoli abbiano la stessa lunghezza.

Nella parte alta della figura di sinistra è replicata la costruzione iniziale: per il secondo teorema di Euclide, il segmento x {\displaystyle x} è medio proporzionale fra i segmenti A D {\displaystyle AD} e D B {\displaystyle DB} . Supponendo (senza perdita di generalità) che il diametro del cerchio sia unitario, risulta che tali segmenti hanno le lunghezze indicate in figura, quindi:

A D : x = x : D B , {\displaystyle AD:x=x:DB,}
2 3 : x = x : 1 3 , {\displaystyle {\frac {2}{3}}:x=x:{\frac {1}{3}},}
x 2 = 2 9 . {\displaystyle x^{2}={\frac {2}{9}}.}

Grazie al teorema di Pitagora si può ora calcolare la lunghezza del segmento A C {\displaystyle AC} o, per praticità, il suo quadrato:

A C 2 = x 2 + A D 2 = 2 9 + ( 2 3 ) 2 = 2 9 + 4 9 = 6 9 = 2 3 . {\displaystyle AC^{2}=x^{2}+AD^{2}={\frac {2}{9}}+\left({\frac {2}{3}}\right)^{2}={\frac {2}{9}}+{\frac {4}{9}}={\frac {6}{9}}={\frac {2}{3}}.}

La parte inferiore del disegno raffigura la base del tetraedro. Il segmento C F {\displaystyle CF} è cateto del triangolo H C F {\displaystyle HCF} rettangolo in F {\displaystyle F} , quindi:

C F 2 = H C 2 H F 2 = ( 2 x ) 2 x 2 = 3 x 2 = 3 2 9 = 6 9 = 2 3 . {\displaystyle CF^{2}=HC^{2}-HF^{2}=(2x)^{2}-x^{2}=3x^{2}=3{\frac {2}{9}}={\frac {6}{9}}={\frac {2}{3}}.}

Di conseguenza, i tre spigoli alla base del tetraedro e i tre spigoli che fanno capo al vertice A {\displaystyle A} , hanno tutti la stessa lunghezza s = A C = C F = 2 3 {\displaystyle s=AC=CF={\sqrt {\frac {2}{3}}}} e quindi il poliedro costruito è effettivamente inscritto nella sfera data. Si noti inoltre come da questi calcoli segua anche che il quadrato di un qualsiasi spigolo del tetraedro è pari a 2 3 {\displaystyle \scriptstyle {\frac {2}{3}}} del quadrato del diametro A B {\displaystyle AB} .

Poliedro duale

Tetraedri

Il poliedro duale del tetraedro è ancora un tetraedro. Il tetraedro regolare è l'unico dei cinque solidi platonici che è duale di sé stesso: gli altri quattro sono accoppiati dalla relazione di dualità.

Simmetrie

Simmetrie del tetraedro: rotazioni intorno ad un asse o riflessione rispetto ad un piano.

Il tetraedro ha 24 {\displaystyle 24} simmetrie: ogni permutazione dei quattro vertici è infatti realizzata da un'unica simmetria. Il gruppo di simmetria è quindi il gruppo S 4 {\displaystyle S_{4}} di permutazioni di 4 {\displaystyle 4} elementi, di cardinalità 4 ! = 24 {\displaystyle 4!=24} . Tra queste, 12 {\displaystyle 12} sono rotazioni intorno ad alcuni assi, mentre le altre 12 {\displaystyle 12} invertono l'orientazione dello spazio.

Le 12 {\displaystyle 12} simmetrie rotatorie (inclusa l'identità) formano un sottogruppo, isomorfo al gruppo alternante A 4 {\displaystyle A_{4}} . L'asse di rotazione di una simmetria può collegare il centro di una faccia con un vertice opposto ( 4 {\displaystyle 4} possibilità), oppure i punti medi di due spigoli opposti ( 3 {\displaystyle 3} possibilità). Intorno ad un asse del primo tipo possono essere effettuate rotazioni di 120° o 240°, mentre intorno ad un asse del secondo tipo la rotazione è di 180°. In totale, si ottengono quindi 2 4 + 3 = 11 {\displaystyle 2\cdot 4+3=11} rotazioni, cui va aggiunta l'identità per ottenere tutte le 12 {\displaystyle 12} simmetrie rotatorie.

Le 12 simmetrie rotatorie del tetraedro. Oltre all'identità, vi sono 2 4 = 8 {\displaystyle 2\cdot 4=8} rotazioni lungo assi passanti per i vertici e 3 {\displaystyle 3} lungo assi che collegano spigoli opposti.

Numerando i vertici del tetraedro con 1 {\displaystyle 1} , 2 {\displaystyle 2} , 3 {\displaystyle 3} e 4 {\displaystyle 4} , le rotazioni di 120° e 240° corrispondono alle permutazioni

( 123 ) , ( 132 ) , ( 124 ) , ( 142 ) , ( 134 ) , ( 143 ) , ( 234 ) , ( 243 ) {\displaystyle (123),(132),(124),(142),(134),(143),(234),(243)}

ovvero ai cicli di ordine 3 {\displaystyle 3} . Le rotazioni di 180° invece corrispondono alle permutazioni

( 12 ) ( 34 ) , ( 13 ) ( 24 ) , ( 14 ) ( 23 ) {\displaystyle (12)(34),(13)(24),(14)(23)}

ottenute come prodotto di 2 {\displaystyle 2} -cicli indipendenti.

Delle 12 {\displaystyle 12} simmetrie che non preservano l'orientazione, 6 {\displaystyle 6} sono riflessioni lungo piani: ciascun piano contiene uno spigolo e il punto medio dello spigolo opposto (come nella figura a destra). Queste corrispondono ai cicli di ordine 2 {\displaystyle 2}

( 12 ) , ( 13 ) , ( 14 ) , ( 23 ) , ( 24 ) , ( 34 ) {\displaystyle (12),(13),(14),(23),(24),(34)}

Infine, le altre 6 {\displaystyle 6} simmetrie sono composizioni di riflessioni lungo piani e rotazioni, e corrispondono ai cicli di ordine 4 {\displaystyle 4}

( 1234 ) , ( 1243 ) , ( 1324 ) , ( 1342 ) , ( 1423 ) , ( 1432 ) . {\displaystyle (1234),(1243),(1324),(1342),(1423),(1432).}

Generalizzazioni

Lo stesso argomento in dettaglio: Simplesso.

Il simplesso è un oggetto che generalizza la nozione di tetraedro in dimensione arbitraria. Si tratta dell'unico politopo n {\displaystyle n} -dimensionale avente n + 1 {\displaystyle n+1} vertici, mentre ogni altro politopo ne ha una quantità maggiore. Per n = 1 , 2 , 3 {\displaystyle n=1,2,3} il simplesso è rispettivamente un segmento, un triangolo e un tetraedro.

Einstein e il tetraedro

Tetraedro costruito con sei stuzzicadenti

Esiste un curioso aneddoto riguardo Albert Einstein[1]: ad un convegno di fisici, subissato dalle critiche per la sua balzana concezione di uno spaziotempo a quattro dimensioni, egli propose il seguente problema:

Dati sei stuzzicadenti, costruire quattro triangoli equilateri.

Nessuno dei presenti riuscì a posizionare su un piano gli stuzzicadenti per formare i triangoli richiesti, il che è infatti impossibile, al che Einstein compose un tetraedro coi sei stuzzicadenti e disse:

Se non sapete usare la terza dimensione, che sperimentate tutti i giorni, come sperate di capire la quarta?

Note

  1. ^ Maria Toffetti, Campo estivo per giovani geni, A. Mondadori, 2009.

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