The Boatman's Call

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The Boatman's Call
album in studio
ArtistaNick Cave and the Bad Seeds
Pubblicazione4 marzo 1997
Durata52:07
Dischi1
Tracce12
GenereRock
EtichettaMute Records
ProduttoreFlood - Nick Cave & The Bad Seeds
RegistrazioneAbbey Road Studios, luglio 1996
Certificazioni
Dischi di platinoBandiera della Danimarca Danimarca[1]
(vendite: 20 000+)
Nick Cave and the Bad Seeds - cronologia
Album precedente
Murder Ballads
(1996)

The Boatman's Call è un album di Nick Cave and the Bad Seeds pubblicato nel 1997 con l'etichetta Mute Records. La foto in copertina è stata scattata dal celebre fotografo Anton Corbijn. È stato registrato degli studi londinesi di Abbey Road nel luglio 1996. Il missaggio è firmato da Flood, produttore del disco insieme a Nick Cave ed i Bad Seeds.

Contesto e produzione

La registrazione dell'album è iniziata presso i Sarm West Studios di Londra, Regno Unito, a metà del 1996, con "The Garden Duet", uno degli outtake dell'album, come prima canzone registrata. Sebbene la maggior parte di The Boatman's Call sia stata registrata presso i Sarm West, ulteriori registrazioni, tra cui sovraincisioni, sono state effettuate in seguito presso gli Abbey Road Studios.

Musicalmente, il tono dell'album è considerato cupo e minimalista e segna un'importante partenza per Cave e The Bad Seeds. Allontanandosi dagli arrangiamenti full-band e dalle narrazioni basate sui personaggi, la musica e i testi dell'album si spostano verso il suono più intimo della voce solista di Cave accompagnata dal pianoforte o da pochi altri strumenti. Anche il tempo è generalmente lento, riflettendo molti degli stati d'animo delle canzoni. Molti dei testi sembrano riflettere sulle relazioni personali e sui desideri spirituali di Cave al momento della scrittura. Si pensa che alcune canzoni siano dirette alla madre del figlio maggiore di Cave, Luke, Viviane Carneiro (in "Where Do We Go Now But Nowhere?") o alla cantante PJ Harvey, con cui ebbe una breve relazione in quel periodo (come accennato in "West Country Girl", "Black Hair" e "Green Eyes"). "Green Eyes" include un verso di "Sonnet 18", di Louise Labé (Kiss me, rekiss me, & kiss me again). Cave cantò "Into My Arms" al funerale del 1997 del cantante degli INXS Michael Hutchence, un vecchio amico di gioventù di Cave, e chiese che le telecamere della TV venissero spente per la sua esibizione in segno di rispetto per Hutchence. La canzone "People Ain't No Good" è stata anche inserita nel film Shrek 2. La canzone "There Is A Kingdom" è stata inserita nel film Zack Snyder's Justice League. Nell'ottobre 2010, l'album è stato inserito nella top 30 del libro, 100 Best Australian Albums.

Accoglienza della critica

The Boatman's Call ha ricevuto un plauso quasi unanime dalla critica al momento della sua uscita, con molti recensori che lo hanno citato come l'album più toccante di Cave. Scrivendo su NME, James Oldham ha concluso che l'album è "uno sguardo crudo a tutto ciò che ha passato, raccontato con cupa tristezza e umorismo arido", notando "i magnifici testi di Cave, crivellati di misantropia comica e umanità del New Gospel", e "i loro accompagnamenti crudamente belli". La rivista lo ha classificato come il 23° miglior album del 1997. L'album è stato anche incluso nel libro 1001 Albums You Must Hear Before You Die.

Tracce

  1. Into My Arms – 4:15
  2. Lime Tree Arbour – 2:56
  3. People Ain't No Good – 5:42
  4. Brompton Oratory – 4:06
  5. There Is a Kingdom – 4:52
  6. (Are You) the One That I've Been Waiting For? – 4:05
  7. Where Do We Go Now but Nowhere? – 5:46
  8. West Country Girl – 2:45
  9. Black Hair – 4:14
  10. Idiot Prayer – 4:21
  11. Far from Me – 5:33
  12. Green Eyes – 3:32

Formazione

Collegamenti esterni

  • (EN) The Boatman's Call, su AllMusic, All Media Network. Modifica su Wikidata
  • (EN) The Boatman's Call, su Discogs, Zink Media. Modifica su Wikidata
  • (EN) The Boatman’s Call, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation. Modifica su Wikidata
  • Testi e Traduzioni di The Boatman's Call da NickCave.it, su nickcave.it. URL consultato il 1º agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 30 luglio 2009).
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  1. ^ (DA) The Boatman's Call, su IFPI Danmark. URL consultato il 25 gennaio 2023.