Matrice antisimmetrica

In matematica una matrice antisimmetrica o emisimmetrica è una matrice quadrata A {\displaystyle A} la cui trasposta è anche la sua opposta, ossia:

A t = A . {\displaystyle A^{t}=-A.}

In termini dei suoi elementi a i , j {\displaystyle a_{i,j}} , per ogni i {\displaystyle i} e j {\displaystyle j} vale:

a i , j = a j , i . {\displaystyle a_{i,j}=-a_{j,i}.}

Per esempio, la matrice:

( 0 2 1 2 0 4 1 4 0 ) {\displaystyle {\begin{pmatrix}0&2&-1\\-2&0&-4\\1&4&0\end{pmatrix}}}

è antisimmetrica.

Proprietà

Diagonale principale

Se le entrate della matrice appartengono a un campo con caratteristica diversa da 2, tutti gli elementi sulla diagonale principale di una matrice antisimmetrica sono uguali a zero in quanto per definizione a i , i = a i , i {\displaystyle a_{i,i}=-a_{i,i}} . In particolare, una matrice antisimmetrica ha traccia nulla.

Determinante

Se A {\displaystyle A} è una matrice antisimmetrica di ordine n , {\displaystyle n,} il suo determinante soddisfa:

det ( A ) = det ( A t ) = det ( A ) = ( 1 ) n det ( A ) . {\displaystyle \det(A)=\det(A^{t})=\det(-A)=(-1)^{n}\det(A).}

In particolare, se n {\displaystyle n} è dispari il determinante è zero. Se n {\displaystyle n} è pari, invece, il determinante di A {\displaystyle A} è il quadrato di un polinomio Pf ( A ) {\displaystyle \operatorname {Pf} (A)} (lo pfaffiano) calcolato nelle componenti di A {\displaystyle A} :

det ( A ) = Pf ( A ) 2 . {\displaystyle \det(A)=\operatorname {Pf} (A)^{2}.}

Si può però dimostrare in modo elementare che il determinante di una matrice antisimmetrica reale è non negativo. Infatti gli autovalori di una matrice antisimmetrica reale A {\displaystyle A} sono numeri immaginari puri, poiché se λ {\displaystyle \lambda } è un autovalore associato all'autovettore v {\displaystyle v} , cosicché A v = λ v {\displaystyle Av=\lambda v} , allora

λ ¯ v ¯ t v = ( λ v ¯ t v ) t ¯ = ( v ¯ t A v ) t ¯ = v ¯ t A t v = v ¯ t A v = λ v ¯ t v , {\displaystyle {\overline {\lambda }}{\overline {v}}^{t}v={\overline {(\lambda {\overline {v}}^{t}v)^{t}}}={\overline {({\overline {v}}^{t}Av)^{t}}}={\overline {v}}^{t}A^{t}v=-{\overline {v}}^{t}Av=-\lambda {\overline {v}}^{t}v,}

da cui deduciamo che λ + λ ¯ = 0 {\displaystyle \lambda +{\overline {\lambda }}=0} , in altre parole λ {\displaystyle \lambda } è immaginario puro, diciamo λ = a i {\displaystyle \lambda =ai} con a R {\displaystyle a\in \mathbb {R} } . Ora, ad ogni tale autovalore λ {\displaystyle \lambda } corrisponde l'autovalore coniugato λ ¯ {\displaystyle {\overline {\lambda }}} , con la stessa molteplicità, poiché se A v = λ v {\displaystyle Av=\lambda v} , allora A v ¯ = A v ¯ = λ v ¯ = λ ¯ v ¯ {\displaystyle A{\overline {v}}={\overline {Av}}={\overline {\lambda v}}={\overline {\lambda }}{\overline {v}}} . Pertanto det ( A ) {\displaystyle \det(A)} , essendo il prodotto degli autovalori (ciascuno ripetuto secondo la sua molteplicità), se non è zero è il prodotto dei numeri reali positivi λ λ ¯ = a i a i ¯ = a 2 {\displaystyle \lambda \cdot {\overline {\lambda }}=ai\cdot {\overline {ai}}=a^{2}} .

Matrici simmetriche e antisimmetriche

Per ogni matrice quadrata A {\displaystyle A} , la matrice T = A A t {\displaystyle T=A-A^{t}} è una matrice antisimmetrica, mentre la matrice S = A + A t {\displaystyle S=A+A^{t}} è una matrice simmetrica.

È possibile (se A {\displaystyle A} ha elementi in un campo di caratteristica diversa da 2) scrivere A {\displaystyle A} come:

A = ( S + T ) / 2 = 1 2 S + 1 2 T , {\displaystyle A=(S+T)/2={1 \over 2}S+{1 \over 2}T,}

ossia come somma di una matrice simmetrica e di una matrice antisimmetrica. La matrice trasposta di A {\displaystyle A} in questo caso è:

A t = ( S T ) / 2. {\displaystyle A^{t}=(S-T)/2.}

Teoria spettrale

Se una matrice antisimmetrica A {\displaystyle A} ha un autovalore λ {\displaystyle \lambda } , allora ha anche un autovalore λ {\displaystyle -\lambda } . Ossia, se:

A v = λ v , {\displaystyle Av=\lambda v,}

allora v t A t = λ v t {\displaystyle v^{t}A^{t}=\lambda v^{t}} , quindi:

v t A = v t A t = λ v t . {\displaystyle v^{t}A=-v^{t}A^{t}=-\lambda v^{t}.}

In particolare, gli autovalori di una matrice antisimmetrica si trovano sempre in coppie ( λ , λ ) {\displaystyle (\lambda ,-\lambda )} , eccetto nel caso di dimensione dispari nel quale è anche presente un autovalore nullo.

Gli autovalori di una matrice reale antisimmetrica sono tutti immaginari puri, quindi della forma ± i λ i {\displaystyle \pm i\lambda _{i}} , con λ i {\displaystyle \lambda _{i}} reale.

Le matrici reali antisimmetriche sono matrici normali e in particolare per esse vale teorema spettrale, ovvero possono essere diagonalizzate tramite una matrice unitaria. Quindi se una matrice reale antisimmetrica ha un autovalore non nullo, questo non è reale e la matrice non può essere diagonalizzata tramite una matrice reale. È comunque possibile trasformare ogni matrice antisimmetrica A {\displaystyle A} in una matrice diagonale a blocchi tramite una matrice ortogonale R {\displaystyle R} (con R t = R 1 {\displaystyle R^{t}=R^{-1}} ), ovvero in modo che Σ n = R 1 A R = R t A R {\displaystyle \Sigma _{n}=R^{-1}AR=R^{t}AR} sia di una delle due forme:

Σ 2 r = ( [ 0 λ 1 λ 1 0 ] O O O [ 0 λ 2 λ 2 0 ] O O O [ 0 λ r λ r 0 ] ) , Σ 2 r + 1 = ( [ Σ 2 r ] O O [ 0 ] ) , {\displaystyle \Sigma _{2r}={\begin{pmatrix}{\begin{bmatrix}0&\lambda _{1}\\-\lambda _{1}&0\end{bmatrix}}&O&\cdots &O\\O&{\begin{bmatrix}0&\lambda _{2}\\-\lambda _{2}&0\end{bmatrix}}&&O\\\vdots &&\ddots &\vdots \\O&O&\cdots &{\begin{bmatrix}0&\lambda _{r}\\-\lambda _{r}&0\end{bmatrix}}\end{pmatrix}},\qquad \Sigma _{2r+1}={\begin{pmatrix}{\begin{bmatrix}\Sigma _{2r}\end{bmatrix}}&O\\O&{\begin{bmatrix}0\end{bmatrix}}\end{pmatrix}},}

con autovalori ± i λ k {\displaystyle \pm i\lambda _{k}} (più un autovalore 0 {\displaystyle 0} se n {\displaystyle n} è dispari).

Forme alternanti

Una forma alternante (o antisimmetrica) φ {\displaystyle \varphi } su uno spazio vettoriale V {\displaystyle V} sopra un campo K {\displaystyle K} (di caratteristica diversa da 2) è una forma bilineare φ : V × V K {\displaystyle \varphi \colon V\times V\to K} tale che:

φ ( v , w ) = φ ( w , v ) . {\displaystyle \varphi (v,w)=-\varphi (w,v).}

Ogni forma alternante φ {\displaystyle \varphi } viene rappresentata da una matrice antisimmetrica A {\displaystyle A} su una base di V {\displaystyle V} , φ ( v , w ) = v t A w {\displaystyle \varphi (v,w)=v^{t}Aw} , e viceversa.

Rotazioni infinitesimali

Le matrici antisimmetriche di ordine n {\displaystyle n} con elementi in un campo K {\displaystyle K} sono uno spazio vettoriale su K {\displaystyle K} di dimensione n ( n 1 ) / 2 {\displaystyle n(n-1)/2} , che è lo spazio tangente al gruppo ortogonale O ( n ) {\displaystyle O(n)} nella matrice identità; in questa interpretazione, le matrici antisimmetriche possono essere derivate da "rotazioni infinitesimali".

Equivalentemente, lo spazio vettoriale delle matrici antisimmetriche forma l'algebra di Lie o ( n ) {\displaystyle o(n)} del gruppo di Lie O ( n ) {\displaystyle O(n)} . La parentesi di Lie su di esso è il commutatore [ A , B ] = A B B A {\displaystyle [A,B]=AB-BA} , che è antisimmetrico:

( A B B A ) t = B t A t A t B t = B A A B . {\displaystyle (AB-BA)^{t}=B^{t}A^{t}-A^{t}B^{t}=BA-AB.}

Inoltre, la matrice esponenziale R = exp ( A ) {\displaystyle R=\exp(A)} di una matrice antisimmetrica A {\displaystyle A} è una matrice ortogonale:

R t = e A t = e A = ( e A ) 1 = R 1 . {\displaystyle R^{t}=\mathrm {e} ^{A^{t}}=\mathrm {e} ^{-A}=(\mathrm {e} ^{A})^{-1}=R^{-1}.}

Di conseguenza l'immagine dell'applicazione esponenziale si trova nella componente connessa di O ( n ) {\displaystyle O(n)} , il gruppo ortogonale speciale S O ( n ) {\displaystyle SO(n)} , e ogni rotazione R {\displaystyle R} ha determinante 1 {\displaystyle 1} . In particolare, ogni matrice ortogonale speciale (con determinante 1 {\displaystyle 1} ) è l'esponenziale di una matrice antisimmetrica.

Bibliografia

  • (EN) S. Helgason, Differential geometry, Lie groups, and symmetric spaces , Acad. Press (1978)

Voci correlate

Collegamenti esterni

  • (EN) Eric W. Weisstein, Matrice antisimmetrica, su MathWorld, Wolfram Research. Modifica su Wikidata
  • (EN) Matrice antisimmetrica, su Encyclopaedia of Mathematics, Springer e European Mathematical Society. Modifica su Wikidata
Controllo di autoritàGND (DE) 4288298-9
  Portale Matematica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di matematica